COUV_ITALIA_2010.indd Finisce male (come sempre?) il confronto gastronomico fra Trento e Bolzano. I gourmet Michelin, per il 2012, hanno assegnato 6 stelle al Trentino e 20 all’Alto Adige. Che, fra l’altro, a conti fatti risulta la provincia più stellata d’Italia e anche quella con il maggior numero (11) di ristoranti nella classifica Bib Gourmand (miglior rapporto qualità prezzo).

Ma veniamo alle segnalazioni in Trentino. Innanzi tutto una brutta notizia per la storica Locanda Due Spade: la stella non è stata riconfermata. Si guadagnano la preferenza ad una stella invece il Molin di Cavalese, la Locanda Margon di Ravina, Malga Panna di Moena, l’Orso Grigio di Ronzone, la Stube Hermitage di Madonna di Campiglio e lo Scrigno del Duomo di Trento.

Tutt’altra musica in Alto Adige: tre i ristoranti premiati con due stelle: il St. Hubertus di San Cassiano in Badia, il Trenkerstube di Merano e il Jasmin di Chiusa. Quattordici, invece, le segnalazioni con una stella: La Siriola-Ciasa Salares di Armentarola in Alta Badia, Alpenroyal Gourmet di Selva Gardena, Johannes Stube di Nova Levante, La Stua di Michil a Corvara, Zur Rose ad Appiano, Kuppelrain a Castelbello-Ciardes, Schöneck a Falzes, Stafler a Mules, Auener Hof a Sarentino, Zum Löwen a Tesimo, La Passion a Vandoies, Sissi a Merano, Castel Fragsburg a Merano e Kleine Flamme a Vipiteno.

Il confronto fra Trento e Bolzano è senza storia anche nella classifica cadetta dei Bib Gourmand (rapporto qualità-prezzo). La Guida francese segnala sei ristoranti trentini: Da Cipriano a Calavino, Casa del Vino a Isera, Vecchia Sorni a Lavis, Boivin a Levico Terme, Nerina a Romeno, Foresta a Moena, Da Anita a San Martino di Castrozza e undici altoatesini: Maso Runch in Alta Badia, Kurbischof a Antervo, Marklhof a Appiano, Patscheider Hof a Bolzano, Posta a Glorenza, Dornfnerhof a Montagna, Ansitz Strasshof a Rio Pusteria, Jagerhof a San Leonardo in Passiria, Fana Ladina a San Vigilio di Marebbe, Durnwald a Valle di Casies, Pretzhof a Vipiteno.

E se volete approfondire l’argomento nel dettaglio consiglio la cronaca di Francesca Negri su Geisha Gourmet e quella di Giuseppe Casagrande su L’Adige