di Massarello – Circola notizia che fra i rappresentanti dei produttori trentini e le sedi deputate alla pubbli-promozione istituzionale si stia pensando di soprassedere alla Mostra dei vini a Trento, adducendo difficoltà finanziarie. Sembra, infatti, che per la spending review il budget 2014 sia stato decurtato di qualche centinaia di migliaia di euro e che, volendo salvare la partecipazione a Prowein e Vinitaly, i tagli non potranno che colpire la tradizionale manifestazione trentina.
Da un lato, tutto ciò non meraviglia più di tanto, se solo pensiamo agli sbandamenti strategici degli ultimi anni riguardo ai contenuti, ai tempi e alle ondivaghe sedi che hanno portato la manifestazione a ridursi in tre giorni culminati – nell’ultima edizione – con la sua sospensione domenicale per far posto a Cantine aperte. Dall’altro lato, essendo la Mostra madre storica di quasi tutte le intraprese più importanti del settore nell’ultimo secolo ed essendo il settore da anni ormai orfano di un organico progetto di sviluppo, la logica conclusione di tale disfattismo non può che essere quella delle tristi notizie che circolano.
Ma poiché fra qualche settimana la natura provvederà a gonfiare le gemme dei tralci reiterando il suo segnale di continuità dalla vite alla vita – passaggio emozional-retorico che aiuta nei momenti di sconforto – sarà bene scollarsi di dosso la crosta dell’inazione fin qui giustificata dalla sostanziale “tenuta” economica del comparto. Crediamo in Dio o in Mammona, gridava ieri il Vangelo di Marco anche ai miscredenti, come appello agli uomini di “buona volontà”. La buona volontà, appunto. Cosa si deve fare per trasformare la semplice volontà in buona volontà? Siamo sempre lì, a doverci prendere il tempo per riflettere un attimo ed elaborare con il buon senso le risposte sia per le piccole che per le più grandi questioni.
Non so se la Mostra dei Vini per il sistema trentino sia fra le piccole o grandi questioni: so solo che negli ultimi anni si sono perse decine di occasioni per dialogare e costruire qualcosa di nuovo, so che qua e là questa voglia ci sarebbe, ma che ai responsabili sembra mancare il necessario colpo d’ala per decollare. Restando a terra come una grassa gallina ruspante.
Intanto gli amici altoatesini si sono mossi, pragmaticamente divulgando un elegante depliant sulla imminente Mostra Vini di Bolzano, Castel Mareccio, 12 – 16 marzo 2014. Possiamo osservare che loro, dubbi non ne hanno, che hanno deciso di proporla in marzo come è tradizione delle mostre mercantili primaverili dal basso Medioevo in poi, che la sede di Castel Mareccio si presta tanto ai convegni quanto alle degustazioni professionali e ludiche con contorno gastronomico e musicale. Non c’è più la numerazione dell’edizione, ma ci sarà una selezione di 350 vini proposti da una sessantina di espositori, allestimento snello ed essenziale, contenuto nei costi essendo il focus sui vini e con degli sponsor che affiancano il Consorzio organizzatore che si chiamano Raiffeisen e Kaiserwasser. Prosit! Basta così?
Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell’enologia regionale e non solo.
Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l’Università di Siena.
Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina.
Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II.
Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l’operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell’esperienza, ed ammaestrato dall’esquisita scuola dell’esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio».
Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l’importante mansione di Segretario di Stato del pontefice.
Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere.
Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre.
Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini.
Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta).
A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.
Ecco, ci mancava solo questa . Premesso che i preposti hanno fatto di tutto per affossare questa manifestazione ( basta pensare alle sedi demenziali che si sono scelte a rotazione negli ultimi anni ) a me dispiacerebbe molto se questa notizia fosse vera . Ma visto che ormai non ci dobbiamo più meravigliare di niente , potrebbe anche essere…
Ecco, ci mancava solo questa . Premesso che i preposti hanno fatto di tutto per affossare questa manifestazione ( basta pensare alle sedi demenziali che si sono scelte a rotazione negli ultimi anni ) a me dispiacerebbe molto se questa notizia fosse vera . Ma visto che ormai non ci dobbiamo più meravigliare di niente , potrebbe anche essere…
È mai possibile che l'unica attività in cui non si dorme sono i vitalizi?
È mai possibile che l'unica attività in cui non si dorme sono i vitalizi?