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Tutto pronto per la Mostra del Müller Thurgau di Cembra. E la stampa ci informa che quest’anno il concorso “internazionale” ha assunto un taglio esclusivamente nazionale e soprattutto trentino. Nessuna etichetta straniera, poche quelle extra regionali. Perché? Forse la riflessione, che invocavo nel post dell’altro giorno,  dovrebbe partire da qui. Da questo dato. Maybe.

PS: per farsi un’idea dei volumi che girano intorno a questa varietà, che qualcuno –  non potendo ragionevolmente scomodare la parola “autoctono” definisce “distintivo” del Trentino – si può leggere un istruttivo articolo pubblicato un anno fa su Beverfood.com. Se ne deduce che se il Trentino è il leader nazionale nella produzione di questa varietà, circa 5 milioni di bottiglie di cui verosimilmente la metà spumantizzate Charmat, a livello europeo il suo valore è insignificante: circa il 5 %. Una produzione irrisoria che lo destina, con il suo nome varietale, nel mare magnum dell’indistinto globale. Altro che distintività territoriale. Almeno sino a che si continuerà a chiamarlo Müller Thurgau. Anziché Cembra.