PRESIDENTE ROSSI E ASSOCIAZIONE CITTA DEL VINO

A leggere il comunicato stampa diffuso oggi, pare proprio che ieri la delegazione regionale delle Città del Vino non abbia spiegato a Rossi e a Dallapiccola che quello trentino è il vino più deterritorializzato del mondo. Oppure glielo hanno spiegato, ma loro non hanno capito.

Questa volta non so per quale ipotesi propendere.

COMUNICATO STAMPA nr.306

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Trento,  10 febbraio2015

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Ieri l’incontro con i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Città del Vino

IL PRESIDENTE ROSSI:” I TERRITORI E LE LORO DIFFERENZE SONO LA FORZA DELL’ITALIA”

I territori e le loro differenze sono la forza dell’Italia: questa la sintesi fatta dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi al termine dell’incontro, ieri nel tardo pomeriggio, con i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Città del Vino, che hanno fatto omaggio a lui e all’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola di due delle 150 bottiglie “magnum” prodotte per celebrare l’anniversario dell’Unità d’Italia.

L’incontro ha offerto l’occasione per fare una panoramica dell’attività dell’associazione e impostare la collaborazione con la Provincia autonoma di Trento che attualmente ne è socia. Per l’associazione erano presenti Carlo Rossi, “ambasciatore” del sodalizio, Franco Nicolodi, coordinatore per il Trentino Alto Adige, Paolo Corbini, vice direttore e Mario Mosna, anche lui “ambasciatore” dell’Associazione nazionale Città del Vino.

Una magnum è stata a suo tempo consegnato all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante una visita dell’associazione al Quirinale. Un’altra è stata consegnata in Piazza San Pietro al Papa di allora Benedetto XVI°. Altre sono andate a diverse personalità tra cui i presidenti delle Regioni.

L’associazione riunisce circa 500 soci, tra comuni che hanno vini doc sul loro territorio, Regioni e Province, come soci straordinari. In Trentino vi aderiscono oltre alla Provincia, 11 comuni e la Comunità della Vallagarina.

“Si tratta di una rete importante – ha aggiunto il presidente Rossi – in un ambito strategico per l’economia legata alla filiera agroalimentare”.

Nata nel 1987, all’indomani dello scandalo nazionale del metanolo (era il 1986), con la volontà di favorire una sorta di “rinascimento” del vino italiano e di dare supporto ai territori nel valorizzare l’eccellenza delle loro produzioni legate al mondo del vino, oltre a iniziative di informazione e promozione, a cavallo tra cultura e marketing, l’associazione fornisce ai comuni anche un supporto nella pianificazione territoriale.A suo tempo la Provincia aveva aderito all’associazione con lo scopo di valorizzare una rete di collaborazioni ed esperienze in un settore cruciale per l’economia agricola trentina. L’incontro di ieri ha fatto emergere la volontà di rilanciare progetti e iniziative che potranno tenersi anche in Trentino. (lr)