COMUNICATO STAMPA nr.980

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Trento, 29 aprile2015

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Le felicitazioni e gli auguri del Presidente della Provincia autonoma di Trento

IL CORO S.ILARIO DI ROVERETO ALL’INAUGURAZIONE DI EXPO MILANO 2015

Appresa la notizia che il Coro S.Ilario di Rovereto, diretto dal maestro Antonio Pileggi, è stato scelto per cantare venerdì 1 maggio l’inno d’Italia alla cerimonia di apertura di Expo Milano 2015, che sarà trasmessa in diretta TV su Rai 1, il presidente della Provincia autonoma di Trento ha scritto al presidente della formazione corale per esprimergli, anche a nome dell’assessore alla cultura e di tutta Giunta, la soddisfazione per la scelta di "un coro trentino che rappresenta degnamente il mondo eterogeneo della coralità alpina della nostra terra" per aprire l’evento mondiale che da maggio a fine ottobre catalizzerà l’attenzione del mondo intero.

"La scelta che è caduta su di voi – prosegue la lettera del presidente della Provincia, – è anche ricca di significati simbolici, perché concretizza il senso profondo che abbiamo voluto dare, come Provincia, alla partecipazione del Trentino all’esposizione mondiale nel capoluogo lombardo. Il Trentino vuole infatti essere protagonista dell’Expo portando sulla scena planetaria la sfida della propria specificità, che è frutto di una storia millenaria vissuta nel cuore dell’Europa, di un Autonomia che è figlia di una consuetudine all’autogoverno e alla corresponsabilità delle comunità, di un profondo bagaglio di valori che vanno dalla laboriosità alla tenacia, dalla serietà all’impegno civico vissuto quotidianamente, dall’ospitalità a una sana e oculata gestione della cosa comune."

La presenza a Milano del Coro S.Ilario, "che, come moltissimi altri cori delle nostre borgate, impersona e canta mirabilmente la cultura di una montagna dalle mille sfaccettature, ma che non disdegna di immergersi anche nel mondo contemporaneo interpretandone le melodie e le canzoni più moderne, è un perfetto biglietto da visita di una terra che non intende rinnegare la propria tradizione, ma vuole metterla a disposizione del mondo perché ciascuno si arricchisca con la nostra storia, con la nostra cultura, nel vostro caso con i nostri canti". La lettera di felicitazioni così si conclude: "Vedervi e ascoltarvi, venerdì prossimo, mentre vi esibirete al cospetto dei rappresentanti delle Nazioni del mondo, ci riempirà di orgoglio e ci aiuterà ad essere ancor più profondamente convinti che la scommessa di una globalizzazione che sia attenta alle specificità locali e si faccia forza delle diversità, potrà essere alla fine vinta." (mn)