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La vicenda della deroga al divieto d’uso del Clorpyrifos, concessa ai viticoltori di Ala e Avio, ora finisce anche in consiglio provinciale grazie all’iniziativa di Claudio Civettini. La cui interrogazione fa balenare il sospetto che in bassa Vallagarina qualcosa non abbia funzionato nella filiera di monitoraggio dello stato di salute del vigneto. Ora sentiremo cosa ne pensano il governatore Rossi e l’assessore Dallapiccola

 Trento, 1 agosto 2015

ILL. MO

BRUNO DORIGATTI

PRESIDENTE DEL

CONSIGLIO PROVINCIALE

PALAZZO TRENTINI

VITICOLTORI DI ALA E AVIO PENALIZZATI DAL RITARDO DELL’ALLERTA SULLA MASSICCIA PRESENZA DI COCCINIGLIA SULLE VITI, OBBLIGATI A TRATTAMENTI PERICOLOSI?

La notizia è importante e insieme devastante, poiché mentre è in pieno svolgimento EXPO2015,legato anche alla sostenibilità del sistema produttivo mondiale, che tende alla massima salubrità dei prodotti,per cause che non sono certo ascrivibili ai comportamenti degli agricoltori di Ala e Avio, ma a qualche controllo galeottescamente sfuggito al controllo di chi doveva allertare gli stessi,la Provincia autorizza al ricorso di prodotti altamente pericolosi, per combattere un flagello caduto sui viticoltori locali.

Infatti, la Provincia Autonoma di Trento, il 29 luglio 2015, ha emesso un provvedimento a titolo“Disciplinare Produzione integrata 2015: deroga per la difesa della vite da Planococcus ficus ai sensi della Determinazione n.° 248 del 13 marzo 2015”.

Tale provvedimento, a seguito della grave valutazione della situazione dei vigneti di Ala ed Avio, segnalato dalla Fondazione Mach, per la presenza di tale grave attacco di questa tipologia di cocciniglia, che non è certo stata improvvisa e che, proprio per la sua gravita, denoterebbe qualche colpevole ritardo, nell’allertamento del sistema, con grave danno agli agricoltori, ai produttori di vino e al Trentino tutto.

Infatti, se è vero come è vero che in ogni modo ora è necessario il trattamento di tale portata e gravità, è altrettanto vero che l’allerta sarebbe stata impartita dalla Fondazione Mach in tempi corretti mentre agli agricoltori, l’avviso, sarebbe stato tardivo e con un ritardo che ha permesso una proliferazione incontrollata e grave.

A fronte di tutto ciò, si crede necessario che, sul tema, si avvii un doveroso approfondimento, affinché le responsabilità non siano fatte sempre ricadere sugli agricoltori incolpevoli e sulle loro “rendite” del lavoro svolto,che,verosimilmente,potrebbero essere fortemente penalizzate, ed in più, altrettanto necessario che tale situazione diventi irripetibile, attivando percorsi di monitoraggio e comunicazione il più diretto possibile, affinché anche gli addetti ai lavori, siano sempre consapevoli delle eventuali situazioni di aggressioni da virus o malattie delle piante.

Nessun processo, dunque, ma la necessità di capire se ci sia stato e, semmai, dove, l’inghippo, quali le cause e quali i correttivi affinché in futuro, si possa ovviare a eventuali “buchi neri” nella filiera della comunicazioni e delle allerte.

Tutto ciò premesso,

si interroga

il Presidente della Provincia

Per sapere:

  • Dando per scontato la conoscenza dell’allerta dovuta alla massiccia presenza della cocciniglia Planococcus ficus, documentata dal provvedimento Prot. n.°S164/2015/392114 del 29 luglio 2015,quali le cause di tale autorizzazione e deroga all’utilizzo di pericolosi fitofarmaci, limitatamente alle zone di ala e Avio, per la cura delle viti, martoriate da tale presenza;
  • Quali le origini di tale invasione e massiccia proliferazione proprio alle limitate zone di Ala e avio;
  • Qual è stata la filiera dell’allerta, che sarebbe correttamente partita dalla Fondazione Mach e, nel caso, dove sia stato l’inghippo che non avrebbe allertato per tempo, i produttori e gli agricoltori locali;
  • Quali sono le conseguenze di queste scelte sulla produzione di vino o derivati e quali i danni che ne potrebbero derivare in termini d’immagine ma anche di redditività per i viticoltori stessi;
  • Come si intende definire un corretto percorso d’informazione in casi come questi; quali i protocolli attivi e quali eventualmente disattesi;

A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.

Cons. Claudio Civettini __________________________

LISTA CIVICA TRENTINA