Ricevo e pubblico volentieri il comunicato stampa che leggerete al termine di queste poche righe introduttive.

Lo faccio davvero volentieri, questa volta, perché credo che il Trentino del vino e il Trentino #territoriocheresiste debbano molto alla famiglia Togn di Roverè della Luna. In particolare debbano molto a Luigi, il figlio del capostipite Germano, il mediatore d’uve che negli anni Quaranta del secolo scorso avviò l’attività di vinificazione, mettendo le basi dell’azienda di oggi, legata ai marchi Gaierhof, Maso Poli, Lechthaler e Torre di Luna. Espressione di un mondo, quello dei mediatori, commercianti, vinificatori e imbottigliatori privati, che nel Trentino del terzo millenio è pressoché scomparso. Ma che contribui a creare la reputazione del Trentino enologico del passato. Quella che oggi non c’è, perché ingoiata dentro le maglie della mercificazione industrialista orfana di anima e di territorio.

Luigi Togn è stato uno dei pochi liberi imprenditori sopravvissuti alla repressione condotta con metodi cileni, che negli ultimi due decenni del secolo scorso riorganizzò su base cooperativa il sistema vitivinicolo nell’unicum oligarchico di oggi. In pochi riuscirono a resistere; insieme alla famiglia Togn mi vengono in mente Paolo Endrici ed Enrico Spagnolli, altri scapparono dal Trentino e cercarono di guadagnarsi qualche occasione di libertà in Veneto, penso agli Armani e ai Benazzoli. Gli altri, la maggioranza, furono costretti a cedere alla pressione violenta di matrice cooperativa che andava costruendo il nuovo modello vitivinicolo trentino.

Luigi Togn, no. Lui resistette. Con forza inesausta, con intelligenza lungimirante, con creatività imprenditoriale; con la furbizia degli uomini che vogliono sopravvivere. Qualità intessute dentro la trama della lucida ostinazione di chi interpreta ogni giorno #territoriocheresiste. Lo è ancora oggi, Luigi Togn, così; lucido e lungimirante e lo ha dimostrato anche sabato mattina a Trento con il suo intervento appassionato e profetico – e inascoltato, ma questo è il destino degli uomini liberi nel tempo delle oligarchie – all’assemblea della Confraternita della Vite e del Vino di Trento.

Ora le figlie Romina e Valentina e il genero Goffredo Pasolli sono al al vertice alcune organizzazioni che fanno da corollario al sistema vitivinicolo trentino. E per quel che vale, questa è una buona notizia.
Già che ci sono mi permetto anche un paio di note su altrettanti dei loro vini, che mi sono capitati fra le mani nei giorni scorsi.
Ottimo il Müller-Thurgau 2015, fresco, minerale ed erbaceo Una beva piacevole e allo stesso tempo rigorosa, senza sbavature.
In continua evoluzione il Maso Poli Riserva 2010, assaggiato di nuovo l’altro giorno dopo l’anteprima di dicembre: ha guadagnato senz’altro in fragranza e in rotondità. Pur senza perdere snellezza e nerbo verticale. 


comunicato stampa

Tris di cariche in Casa Togn: Donne del Vino, Assoenologi e Movimento Turismo del Vino scelgono alla loro Presidenza sul territorio tre membri della storica famiglia vinicola trentina di Roverè della Luna.

Il 2016 sembra proprio essere l’anno della Famiglia Togn: nel giro di pochi mesi Romina, Valentina e il marito Goffredo Pasolli sono tutti stati scelti rispettivamente alla presidenza territoriale di tre importanti associazioni di categoria.

Sono più di 70 anni che il destino della famiglia Togn ha incrociato il mondo del vino trentino, una storia iniziata negli anni ’40 con Germano Togn, mediatore di uve che decise di iniziare a vinificare in proprio. Nell’arco di 15 d’anni divenne proprietario di ben quattro cantine situate in regione. La sua attività viene poi ampliata con determinazione e caparbietà dal figlio Luigi che nel 1976 fondò il marchio Gaierhof ed arrivò in pochi decenni a commercializzare i suoi vini trentini soprattutto in USA, mercato che oggi rappresenta il core-business della attività di famiglia.  Nel 1978 Luigi acquistò la splendida azienda agricola Maso Poli sulle colline Avisiane, divenuta una realtà agricola a sé stante, con prodotti destinati ad un consumatore attento al prodotto di nicchia.

Da alcuni anni a questa parte, sono le tre figlie di Luigi Romina, Valentina e Martina ad essere attivamente coinvolte nella gestione della complessa vita produttiva e commerciale della famiglia Togn, che commercializza i vini Gaierhof e Maso Poli accanto ai due marchi, Lechthaler  e Torre di Luna, destinati principalmente al mercato americano, nel quale la Famiglia ha da tempo stabilito profondi contatti.

Un incrocio fortunato di pianeti sembra aver transitato quest’anno sulla sede di Roverè della Luna,  in quanto in pochi mesi ben tre importanti associazioni di categoria hanno deciso di affidare la loro massima carica territoriale rispettivamente a tre membri di questa famiglia.

La primogenita  Romina, ad inizio anno è stata la prima ad essere prescelta per la carica di delegata per il Trentino e Alto Adige della Associazione Donne del Vino per il triennio 2016-2019,  votata all’unanimità dalle altre socie del territorio. L’associazione è stata fondata nel 1988 e raggruppa in Italia oltre 600 donne attivamente coinvolte nel settore della viticoltura e promozione del vino italiano (produttrici, enologhe, comunicatrici, ristoratrici e sommelier). L’Associazione che in Regione coinvolge professioniste di entrambe le Provincie, dopo un periodo di stasi, ha goduto di un’iniezione di energia progettuale grazie ad Elena Walch, ex delegata regionale alla quale Romina Togn subentra. A livello territoriale l’associazione vanta oggi 25 associate tra produttrici, ristoratrici e comunicatrici del vino. 

 Una decina di giorni fa è stato il turno di Goffredo Pasolli, enologo ed artefice dei vini Gaierhof e Maso Poli e marito di Valentina, di essere votato dai colleghi alla carica di presidente provinciale dell’Associazione enologi italiana, in carica per il triennio 2016-2019.

L’associazione è stata fondata nel 1891 e conta oggi circa 3.000 soci a livello nazionale, divisa in sezioni regionali o provinciali, come nel caso del Trentino-Alto Adige; ha come scopo la tutela e la promozione della categoria e del mondo vitivinicolo nazionale.  In provincia di Trento i soci sono circa 200, ovvero quasi tutti gli enologi ed enotecnici operanti nelle varie realtà vinicole trentine.  Goffredo Pasolli è da oltre dieci anni membro attivo del direttivo di sezione e succede nella carica che è stata precedentemente coperta da Fabio Toscana, enologo del Gruppo CantineMezzacorona.  In Trentino l’associazione opera specificatamente cercando di proporre momenti di formazione e viaggi di studio, tenendo quanto più possibile viva la rete di collegamento tra i vari tecnici impegnati nella ricerca sia nelle aziende agricole come anche nel mondo cooperativo.

E’ Valentina Togn infine l’ultima ad essere stata eletta pochi giorni or sono alla Presidenza territoriale del Movimento Turismo del Vino, che in regione ha 25 aziende iscritte. Valentina, secondogenita di Luigi Togn e moglie di Goffredo Pasolli, manterrà la carica per il triennio 2016-2019.

Scopo statutario del MTV è la promozione della cultura del vino e degli aspetti ad esso correlati, la creazione di nuove sinergie territoriali sia a livello nazionale che provinciale. Nato nel 1993, il movimento è di fatto un’associazione no profit che annovera oggi trai suoi soci circa 1000 fra le più prestigiose cantine d’Italia. Gli eventi nazionali più conosciuti sono Cantine Aperte che si svolge sempre l’ultima domenica di maggio e che ha raggiunto la 24^ edizione, Calici di Stelle (nel mese di agosto) Cantine Aperte in Vendemmia (nel mese di settembre) ,Cantine Aperte a San Martino (13 novembre) e per finire con Cantine Aperte a Natale (11 dicembre 2016).

Un tris di cariche che richiedono molta energia, positività e capacità di relazione con il territorio. Una sfida raccolta in famiglia Togn con determinazione, quella stessa trasmessa alle figlie da Luigi, pioniere della Trentino DOC nel mondo in anni dove tutto andava ancora costruito. Buon sangue non mente, si dice, e questo è già un buon augurio di partenza!