COMUNICATO STAMPA (CONSORZIO VINI DEL TRENTINO)

Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Vini del Trentino si è riunito in data 3 agosto per analizzare quanto accaduto nelle ultime settimane sia rispetto al processo di certificazione sia rispetto all’andamento anomalo della stagione vitivinicola. Anche alla luce delle diverse posizioni emerse negli organi di stampa, si ritiene opportuno comunicare in maniera univoca e concorde la posizione del Consorzio.
In primis va detto che siamo in presenza di una stagione agricola di assoluta eccezionalità. Il grave problema della peronospora è un fenomeno che va letto sotto molteplici aspetti e non può essere ricondotto univocamente ad uno o due fattori. Francia, Spagna e Germania e più in generale tutte le zone vitivinicole europee stanno soffrendo fortemente, a prescindere da protocolli di difesa, principi attivi o trattamenti vari. E questo è il primo dato di fatto oggettivo. Non esistono quindi panacee che funzionino per tutte le situazioni. Servono piuttosto studi, valutazioni caso per caso, prove sul campo ed approfondimenti, non giudizi affrettati e soprattutto bisogna trarre le conclusioni a fine vendemmia e non prima.
Sarà in questo senso cura del Consorzio, di concerto con la Provincia autonoma di Trento, sollecitare con forza la Fondazione E.M. ad approfondire le varie tematiche, proponendo sessioni dedicate e studio di metodologie e pratiche sul campo.
Va poi evidenziata l’errata informazione che ha confuso il Protocollo di difesa e la Certificazione SQNPI, che sono invece cose differenti. Un conto è il Protocollo di difesa, che certamente è un processo condiviso da tutti i viticoltori ed – è bene ribadirlo – a cui tutti si sono attenuti, che è il risultato di un più che ventennale processo di selezione di prodotti e metodiche più salubri ed attente al territorio, agli agricoltori ed alla popolazione nel suo complesso. Questo non significa che il Protocollo sia immutabile, tanto è vero che nel corso degli anni si è modificato integrandolo con nuovi prodotti ed eliminandone altri ritenuti dall’Istituto Superiore di Sanità meno sicuri. Altra cosa è il processo di Certificazione SQNPI che intende valorizzare e promuovere tutta l’opera meritoria attuata dagli agricoltori Trentini attraverso l’attuazione del Protocollo stesso.
Sia il Protocollo che la sua successiva Certificazione SQNPI sono quindi il frutto di un processo condiviso da tutta la viticoltura trentina di cui il Consorzio Vini del Trentino è diretta emanazione. Quindi non è corretto parlare di imposizione alcuna. Numerose sono state le riunioni ed i confronti tra tutti gli attori coinvolti nel progetto: nulla è stato calato dall’alto.
La Certificazione è un processo volontario e le aziende, cooperative e private, che hanno deliberato l’adesione l’hanno fatto in maniera volontaria e con convinzione.
Va inoltre rimarcata la scelta unitaria del Consorzio Vini che intende perseguire l’obiettivo della Certificazione. La stessa scelta non viene messa in discussione in questo momento, ma viene anzi ribadita anche dalle realtà che hanno deciso per diverse sensibilità interne di rimandarla al prossimo anno.
A prescindere quindi dalle scelte fatte dalle singole cantine di voler perfezionare il processo di Certificazione nell’anno in corso o di spostare la propria Certificazione al 2017, tutte all’unisono condividono la necessità e l’importanza del processo di Certificazione del SQNPI. La Certificazione va vista come una attenta risposta alleesigenti richieste dei consumatori che desiderano prodotti sempre più salubri e rispettosi della salute e dell’ambiente. È quindi un processo virtuoso che qualifica un intero territorio ed il suo prodotto.
A seguito dei risultati della vendemmia, si riunirà poi la Commissione Protocollo per le valutazioni tecniche e le verifiche del caso, soprattutto per valutare eventuali le opportune modifiche e/o integrazioni della difesa sulla base delle indicazioni dei test effettuati e dell’Istituto Superiore di Sanità con il quale in Consorzio collabora dal 2015.
Il Consorzio, coerentemente ai propri obiettivi, procederà quindi ora con quanto previsto dalle procedure di verifica da parte dell’Ente certificatore individuato (CSQA di Thiene) con tutte realtà che hanno confermato l’adesione (2537 viticoltori in totale) per la vendemmia 2016 e nel contempo continuerà la preparazione tecnica ed il supporto alle altre realtà che hanno fatto la scelta diversa in vista della certificazione 2017.

[ FOTO: ALESSANDRO BERTAGNOLI da FTCOOP ]