Sono convinto che questa volta Trentino Wine e il suo fantomatico consulente “esperto” in bilanci abbiano preso un granchio colossale.
Alludo al post pubblicato martedì e intitolato TRENTINO: I MOL.LACCIONI DEL VINO.
Da direttore di una delle più importanti cooperative vinicole trentine, rifiuto di essere ascritto d’ufficio alla categoria dei mollaccioni.
Provo a spiegarne il perché.
La lettura dei bilanci cooperativi proposta da Trentino Wine è strumentale e parziale: il MOL – Margine Operativo Lordo, può essere uno degli strumenti utile a valutare i bilanci delle società di capitale, il cui fine è remunerare la proprietà.
Tuttavia questo strumento si rivela spesso concretamente inadeguato quando viene applicato ai bilanci di una società cooperativa agricola, che, al contrario, remunera la proprietà (I SOCI) attraverso l’acquisto delle materie prime da loro fornite.
Nei costi della produzione le cooperative considerano quindi anche il VALORE DEL CONFERIMENTO DEI SOCI, ed essendo ogni cantina cooperativa impegnata nel massimizzare il reddito del viticoltore socio, giocoforza il valore del MOL si riduce alla parte che effettivamente viene accantonata come utile d’esercizio e/o ed altre riserve (gestione di straordinarietà a parte).
Penso anche che il metodo di calcolo utilizzato “dall’esperto” sia alquanto “particolare” : i dati in mio possesso, relativi all’analisi dei MOL delle cooperative vitivinicole Trentine differiscono di molto da quelli riportati in tabella.
Spero che dietro questo colossale abbaglio non ci sia una precisa regia per porre in luce negativa tutto il sistema cooperativo vitivinicolo trentino, che, a mio avviso, dovrà in futuro fare autocritica su alcuni modelli di gestione e ricercare una nuova progettualità, ma che nel complesso ha garantito e garantisce il reddito di migliaia di viticoltori Trentini.