Soave, maggio 2017
Soave Preview: il Soave 2016 si presenta al mondo

Da questo giovedì a Soave con 62 aziende presenti all’Anteprima e 134 etichette in degustazione, il Soave targato 2016 si svela alla stampa e agli operatori. Attesi giornalisti italiani ed esteri per parlare di biodiversità, cru, pergola, mineralità.
Apertura al pubblico per il banco d’assaggio nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 maggio con contaminazioni culinarie e degustazioni in realtà aumentata.

Conto alla rovescia per Soave Preview, l’Anteprima del Soave, che in occasione dei suoi primi dieci anni, si terrà dal 18 al 21 maggio a Soave, all’interno del Palazzo del Capitano, sede del municipio. Due giorni, il 18 e il 19 maggio, dedicati alla stampa italiana ed estera, e due giorni aperti per la prima volta al pubblico, sabato 20 e domenica 21 maggio. Così il Consorzio del Soave, curatore della manifestazione, ha scelto di fare il salto di qualità, suddividendo le giornate – che da quest’anno salgono a quattro, rispetto alle tre delle precedenti edizioni – dedicate agli operatori dell’informazione e al pubblico, per garantire una fruibilità più orientata ai differenti target.

I numeri dell’Anteprima
Numeri in crescita quelli di Soave Preview, che con le sue 62 aziende presenti al banco d’assaggio e le 134 etichette in degustazione, si conferma una tappa importante nel panorama delle rassegne enologiche italiane a respiro internazionale. Oltre alla numerosa presenza dei giornalisti italiani, sono attesi un centinaio di giornalisti provenienti da Stati Uniti, Inghilterra, Cina, Norvegia, Lituania, Polonia, Estonia, Danimarca, Canada e Giappone. Presenti in maniera massiccia le delegazioni di AIS, FISAR e ONAV.

I numeri del Soave
Cresce e si consolida l’attenzione attorno al “Sistema Soave”, in qualità di soggetto economico in dinamica evoluzione e in grado di generare lavoro. I circa 7000 ettari di vigneto vedono attive oltre 3000 aziende, di dimensioni tra loro molto diverse, e richiedono annualmente 650.000 giornate di lavoro da parte di 2100 operatori impiegati qui a tempo pieno, 1400 lavoratori part-time e altri 1200 lavoratori stagionali attivi nella fase della vendemmia (fonte: Studio propedeutico al riconoscimento ministeriale delle “Colline Vitate del Soave” quale primo paesaggio rurale di interesse storico d’Italia).
Attualmente il Soave – poco oltre i 50 milioni di bottiglie prodotte in media ogni anno per un contro valore di filiera pari a 250 milioni di euro – viene consumato per il 20% in Italia mentre per l’80% viene commercializzato oltre confine. Della quota destinata all’estero il 60% viene commercializzato nei mercati europei – in particolare Germania, Inghilterra e Nord Europa – ed il 40% nei mercati extra europei, tra cui spicca la piazza americana che si aggiudica il 20% delle esportazioni extra UE.

L’Anteprima: parole chiave
Parole chiave dell’edizione alle porte di Soave Preview saranno: biodiversità, cru, pergola, mineralità. Ma quali saranno i tratti salienti che contraddistinguono il Soave targato 2016?

Biodiversità
Per conoscere le specificità di una annata che si preannuncia più che positiva grazie ad un andamento climatico particolarmente favorevole alla garganega, già da giovedì mattina partiranno dei percorsi dedicati esclusivamente alla stampa alla scoperta delle molteplici realtà che caratterizzano il Soave, all’insegna della biodiversità. Quello del Soave è infatti l’unico consorzio italiano che ha concepito la biodiversità non come obiettivo finale ma come sistema di misura – un vero e proprio termometro – in grado di valutare l’incidenza delle fasi produttive su terra, acqua, aria, in base al protocollo Biodiversity Friends, messo a punto nel 2010 dalla World Biodiversity Association. In questo modo la biodiversità diventa una sorta di “ponte” che gradualmente conduce le aziende produttrici, già impegnate in tema di rispetto dell’ambiente, verso il vero obiettivo finale: la sostenibilità dell’intero sistema produttivo.
Figlio naturale di questo approccio alla biodiversità è stato lo scorso anno il riconoscimento ministeriale delle Colline Vitate del Soave quale primo “Paesaggio rurale di interesse storico” d’Italia ed il suo inserimento nel “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali” istituito dal Ministero delle politiche agricole e forestali. Su questo aspetto prosegue la ricerca grazie ad un nuovo progetto che vede coinvolta una ricercatrice internazionale dello IUAV di Venezia.

Cru
Sempre giovedì 18 maggio alle ore 18.00 al Palazzo del Capitano si apriranno ufficialmente i lavori della decima edizione di Soave Preview con “I grandi Cru del Soave”, una degustazione di 12 cru rappresentativi della denominazione guidati da Sarah Abbott, Master of Wine, assieme al giornalista Alessandro Brizi. Il tema dei cru è stato scelto a sottolineare l’importanza della recente modifica del disciplinare di produzione che prevede il loro inserimento all’interno del disciplinare stesso con la definizione tecnica di “menzioni geografiche aggiuntive”. L’inserimento dei Cru del Soave all’interno del disciplinare di produzione rappresenta una leva strategica fondamentale per la denominazione sul fronte dei mercati esteri: in questo modo il Soave entra a pieno titolo nel “ristretto club” delle zone di produzione a più antica vocazione vitivinicola a livello mondiale. I Cru del Soave, le così dette “Vigne storiche”, corrispondono a 64 areali di produzione, ognuno dei quali, in forza della storicità che li contraddistingue, presenta specifiche caratteristiche produttive, come l’esposizione, la giacitura, l’origine geologica. Tali areali sono oggi ben definiti grazie al percorso di zonazione viticola che ha impegnato il Consorzio di tutela dal 1998 al 2006.

La pergola
Venerdì 19 maggio alle 9.30 sempre al Palazzo del Capitano, con “Sotto il segno della pergola” si parla invece di sistemi di allevamento e di confronto tra pergola e guyot, un appuntamento unico nel suo genere che vede la partecipazione di Attilio Scienza, professore di viticoltura, e di Federica Gaiotti, del CRA di Conegliano. Seguirà una degustazione comparata tra 12 vini provenienti da differenti terroir italiani, guidata da Maurizio Gily, direttore della testata Mille Vigne, e da Walter Speller, giornalista di riferimento per l’Italia del sito www.jancisrobinson.com

Mineralità
Altro tema oggetto d’analisi di questa Soave Preview sarà la mineralità. Alle 18.00 di venerdì, al Palazzo del Capitano, si terrà il focus dal titolo “Does minerality exist”, un tema caldo questo sul fronte della descrizione dei vini e della “percezione degustativa”. A tale riguardo John Szabo, Master Sommelier, nel presentare il suo ultimo libro “Volcanic Wines”, metterà in rilievo gli elementi che caratterizzano i vini nati su suolo vulcanico provenienti da differenti aree del mondo. Salvo Foti, enologo impegnato nella zona dell’Etna, sarà chiamato a definire la “mineralità” di questi vini mentre il giornalista Alessandro Brizi delineerà il carattere di alcuni Soave provenienti da suolo vulcanico.

Apertura al pubblico
In occasione dei suoi primi dieci anni Soave Preview apre al pubblico sabato 20 e domenica 21 maggio e lo fa in maniera del tutto speciale: con “Soave Preview: Wine & Street Food Experience” tutti gli eno-appassionati e i wine lovers potranno degustare in anteprima tutto il meglio della produzione di Soave targato 2016. Quest’anno, accanto al vino Soave, protagonista assoluto, saranno abbinate specialità tipiche delle cucine dal mondo, non solo europee, ma anche asiatiche e americane: dai piatti tipici coreani, alle rivisitazioni dell’hamburger in chiave gourmet, passando poi per le proposte speziate della tavola thai, sarà un week end dedicato al gusto e alle sperimentazioni, a cura dell’associazione Verona Autoctona.
Sarà inoltre possibile degustare “Il Soave in realtà aumentata”, un’esperienza sensoriale a 360 gradi, percorrendo le colline della doc e riscoprendo la storia dei grappoli e delle viti, tra scorci inediti, musiche d’autore, suggestioni virtuali e emozioni vere. Sarà sufficiente indossare gli occhiali realizzati da Artglass, azienda specializzata in realtà aumentata per i beni culturali, per dare il via ad un percorso d’assaggio inedito, che fonde tradizione e innovazione, passato e futuro. Il biglietto d’ingresso costa 15 euro e dà diritto a tre calici di Soave e ad un piatto degustazione. Per i soci AIS, FISAR, FIS, ONAV, ASPI, il costo del biglietto è di 10 euro previa presentazione tessera.