Sono stati diffusi ieri i numeri dell’ente certificatore, Camera di Commercio, sulla denominazione TRENTO. I volumi delle sboccature indicati dall’ente controllore più o meno coincidono con quelli sulle vendite denunciati l’altro giorno dal presidente dell’Istituto Trento Doc, Enrico Zanoni.

Nel 2016, certifica Camera di Commmercio, sono stati degorgiati 59.457 ettolitri di Trento. Una quantità pari a 7.900.000 bottiglie da 0,75 L. .

Fra le tipologie la fanno da padrone la versione base (almeno 15 mesi sui livieti) che impegna l’82% della produzione, seguono a lunga distanza la tipologia base rosato (9 %), solo dopo arrivano le riserve (almeno 36 mesi sui lieviti) in bianco (8 %) e rosato (0,5 %).

Confrontati con l’anno precedente, il 2015, questi numeri segnalano un trend in crescita quasi a due zeri. Complessivamente la denominazione si è rinvigorita del 9,5 %; la tipologia base  (bianco e rosè) ha fatto un balzo in avanti del 9,4 % mentre le riserve sono cresciute leggermente di più (11%).

Il compito certificatore di Camera di Commercio si esaurisce qui: nella descrizione dei volumi della produzione. Per i valori della denominazione, invece, non si può fare altro che affidarsi alle autocertificazioni dei produttori elaborate in forma anonima da quel curioso meccanismo volontario chiamato Osservatorio  messo in piedi tre anni fa dall’associazione dei produttori (Istituto Trento Doc). Questi numeri sono stati resi pubblici, l’altro giorno, dal presidente dell’associazione, Enrico Zanoni. Che ha denuciato un fatturato complessivo franco cantina di 90 milioni di euro a fronte di 8 otto milioni di bottiglie vendute. Come dire 11 euro a pezzo o 15 euro litro. E qui per i maliziosi si aprono le porte di un vero e proprio mistero commmerciale, mentre i fiduciosi non perderanno l’occasione per una standing ovation di lunga durata dedicata agli artefici del marketig del Trento. Eh sì, perché dal profilo dei volumi certificati da Camera di Commercio emerge il profilo di una denominazione ben assestata (82 %) sui prodotti base, quelli che mediamente il consumatore finale riesce ad acquistare sugli scaffali del supermercato ad un prezzo oscillante fra i 6 e i 13,50 euro. Noi, di territoriocheresiste.it, naturalmente apparteniamo alla seconda categoria, quella dei fiduciosi di buona volontà. E quindi lanciamo la nostra interminabile ola per il patron del Trento, monsieur Enrico Zanonì, il manager venuto dalla Padania contadina a salvare le bollicine di montagna.