Da ambasciatore delle Città del Vino mi dissocio da questa abominevole (ora non mi vengono altri aggettivi) iniziativa. Lasciamo che i bambini giochino con i trenini. Oppure al dottore. E alle infermiere. Ma teniamoli lontani dall vino dal tabacco dalla cannabis dalla LSD. Ci arriveranno da soli. Naturalmente. Umanamente. Fragilmente. Se la vita farà loro questo regalo. O questa maledizione.
Continua a leggere...Poggio solitariamente, e come al solito, i gomiti sul bancone di un bar, perduto in pensieri di donne e di vino. E di morte. Come sempre a quell’ora pericolosa del pomeriggio, quando l’Aromera mi chiama a sé. Si avvicina un tipo tozzo e rubicondo e sudato, dall’aria schiettamente contadina e dagli occhietti furbi; si capisce dalle mani terrose e dagli
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