La prima trimestrale 2018 diffusa da Camera di Commercio fa registrare un brusco rallentamento dell’imbottigliato trentino rispetto allo stesso periodo del 2017: – 6 %. La vendemmia debole dello scorso anno probabilmente fa sentire i suoi primi effetti. Allo stesso modo diminuiscono sensibilmente (– 5%) anche le giacenze registrate a fine marzo. Vola invece l’export di vino sfuso (+ 12 %), ma solo grazie all’anomalia performativa della piccolissima denominazione Vallagarina IGT (usata sia dai vignaioli per vini di qualità, sia da grandi gruppi orientati ai circuiti low cost) che segna un + 243 % di esportazioni all’ingrosso. Del resto, nel quadro generale segnato da un preoccupante raffreddamento, la piccola IGT va in netta controtendenza anche sugli imbottigliamenti (+ 50%) e dimezza le giacenze (-48%).

Non sembrano passarsela affatto bene invece la ormai insignificante DOC Casteller (giacenze in aumento del 20% e imbottigliamento giù del 30%) e la prestigiosa DOC del rotaliano. Il principe dei vini trentini infatti chiude il primo trimestre con un aumento delle giacenze del 15% e un calo preoccupante degli imbottigliamenti (-30%). In frenata sulle bottiglie (-15%) anche la DOC TRENTO mentre restano stabili le giacenze (300 mila ettolitri).