Qualche tempo fa l’assessore all’Agricoltura del Trentino, non prima di avermi attribuito dal qualifica dell’utile rompicoglioni (detto fra di noi la considerai una medaglia), mi chiese un punto di vista sul settore vitivinicolo provinciale. Gli risposi così: “Il sistema andrebbe rivoltato come un calzino; ma per farlo bisogna avere coraggio, perché bisognerebbe rimettere al loro posto i capataz cooperativi che da vent’anni

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