Cosa sono i millenni? Una manciata di tempo. Polvere in confronto a un unico sguardo dell’eternità

Hermann Hesse

Annus mirabilis: Sassicaia 1985.  Ho sognato questo vino da sempre; l’ho inseguito e spesso l’ho sfiorato senza mai accarezzarlo. Ieri, alla degustazione romana del primo congresso nazionale FIS, tra le venti stelle (verticale Sassicaia di 20 annate dal 2015 al 1980) questa di certo era la più attesa da me.

I più grandi critici sin da subito lo considerarono il vino perfetto, quello da cento punti. Sassicaia 1985 passò 22 mesi in barriques, tra una piccola percentuale di legno nuovo e di piccole botti di secondo e terzo passaggio. Le bottiglie di ieri, magnum della collezione privata del Marchese Incisa della Rocchetta, erano addirittura state controllate primacon il coravin e quelle con qualche imperfezione sono state cambiate in toto.

Trentatré anni e non sentirli. La degustatrice, Daniela Scrobogna lo ha definito tridimensionale e con il naso tipico del Sassicaia. Bisogna ricordare che il Sassicaia è un vino da considerare non potente ma elegante. Al naso leggero sentore di mallo di noce, pochissimo ed evanescente ricordo di prugna secca. Amarena, cassis, balsamico terra bagnata, tanto cesellato sottobosco e curioso ricordo di ghiande. Sigaro toscanino. In bocca è spaziale! C’è tutto: pieno, avvolgente, elegante ed equilibrato ma la cosa che stupisce è che non si vede il declino e non si capisce dove possa arrivare.

Sono stato un privilegiato. In Italia abbiamo capolavori michelangioleschi anche nei vini: 110 e lode. Piango dalla gioia e per la cronaca ho preso sia la bottiglia vuota che la cassa per memorabile ricordo.