La nuova Politica Agricola Comune sotto la lente durante il convegno organizzato da Co.Di.Pr.A. e Condifesa Bolzano in occasione di Interpoma a Bolzano. Frascarelli, la Comunità Europea ci impone di cambiare l’agricoltura che deve diventare «smart». Dorfmann, fondamentale definire il bilancio. De Castro, la nuova PAC slitterà minimo di due anni.

La Politica Agricola Comune (PAC) per il prossimo settennio (2021-2027) è stata l’oggetto del convegno organizzato dal Consorzio di difesa produttori agricoli di Trento (Co.Di.Pr.A.) e dal Condifesa Bolzano all’interno di un accordo regionale. Evento svoltosi durante Interpoma, la fiera internazionale della mela di Bolzano.
Molti gli argomenti trattati e discussi dopo la lectio magistralis di Sergio Vento, diplomatico italiano, già ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti e professore della Luiss di Roma.
Ad aprire i lavori della tavola rotonda Angelo Frascarelli, Università di Perugia, che ha illustrato le novità introdotte dal Regolamento Omnibus e le proposte per la PAC post 2020. Tra le principali novità, ha spiegato Frascarelli, la Comunità Europea impone un cambio di visione dell’agricoltura che deve diventare intelligente ed essere capace di rispondere ai cambiamenti mutando e adattandosi alle nuove esigenze.
La tavola rotonda, moderata da Antonio Boschetti, L’Informatore Agrario, ha visto la partecipazione dei principali attori della filiera del rischio in agricoltura e dei due massimi esponenti dell’Europarlamento per quanto riguarda la PAC, Herbert Dorfmann e Paolo De Castro.
Secondo l’europarlamentare altoatesino sarà fondamentale definire al più presto il bilancio dell’Unione Europea al fine di capire come i fondi a disposizione della politica agricola cambieranno. De Castro ha voluto sottolineare la fondata possibilità di slittare di almeno due anni la partenza della nuova PAC anche a causa delle novità importanti introdotte dalle ultime novità legislative, su tutte il Regolamento Omnibus.
L’innovazione e la tecnologia nella gestione del rischio sono stati gli argomenti alla base degli interventi di Martin Pazeller, dirigente della Provincia di Bolzano, e di Gregorio Rigotti, rappresentante della Provincia di Trento. I quali hanno sottolineato l’importanza della collaborazione con i due Condifesa per sviluppare nuovi strumenti a disposizione degli agricoltori come i fondi mutualistici, le polizze basate su indici e i fondi di stabilizzazione del reddito.
Gli eventi climatici sono sempre più catastrofali, ha spiegato Paola Grossi, direttore di Asnacodi, proprio per questo è necessario che la futura PAC preveda già nel primo pilastro degli strumenti per tutelare l’agricoltore da eventi estremi.
Il ruolo del futuro della gestione del rischio in agricoltura è stato sottolineato dai due direttori di Condifesa Trento e Bolzano, Andrea Berti e Manfred Pechlaner, i quali evidenziano l’importanza di innovare, formare e sburocratizzare l’intero settore.
Guido Pizzolotto, dirigente AgriBusiness di Itas Mutua, ha sottolineato come l’agricoltura deve avere un ruolo da protagonista nelle azioni degli assicuratori e uscire dal concetto di polizza legata alla produzione ed è necessario aprire ad altri settori. Sicuramente non solo quantità, bisogna introdurre anche il concetto di qualità in campo assicurativo.
Georg Kössler, presidente VOG, ha spiegato che nei prossimi anni i fondi mutualistici rivestiranno un ruolo importante per le nostre realtà agricole, caratterizzate da dimensioni limitate e costi di produzioni elevati. Se vogliamo dare un futuro ai giovani dobbiamo riflettere sull’importanza di ridurre la burocrazia e far tornare in primo piano l’agricoltura, anche a livello ministeriale.
Se dobbiamo guardare avanti, ha spiegato Michele Odorizzi, presidente Melinda, con il Regolamento Omnibus abbiamo la possibilità di dare fondamenta ulteriore all’aggregazione e riportare a valle la catena del valore.
È necessario stare molto attenti con quello che succede nel mondo agricolo, ha evidenziato Alessandro Dalpiaz, direttore di Apot, su tutti i fronti, a partire dall’obiettivo di consolidare il reddito delle aziende agricole. Altro aspetto sottolineato da Dalpiaz, e che crede fondamentale per lo sviluppo del settore agricolo, è quello di riuscire a coinvolgere maggiormente frutticoltori e agricoltori nelle attività di informazione.
Sono molti i fronti sul quale la ricerca si deve e dovrà confrontare, ha spiegato Sergio Menapace, direttore Fondazione E. Mach. Tutti i centri di ricerca si dovranno confrontare e costruire un rapporto di valorizzazione per approcciare in maniera unitaria i temi della gestione del rischio in agricoltura.
Presente anche la neo Assessore all’agricoltura della Provincia di Trento Giulia Zanotelli, la quale ha voluto portare il suo saluto e sottolineare l’importanza di coesione di intenti per capire le necessità di tutta l’agricoltura nazionale.
Chiusura dei lavori affidati ad Albano Agabiti, presidente Asnacodi, che ha voluto evidenziare il problema dei pagamenti dei contributi per i premi in notevole ritardo «non è possibile dover paventare il disimpegno per riuscire a risolvere i noti problemi dei pagamenti, è necessario risolvere i problemi alla base e nonostante queste difficoltà abbiamo evidenziato il ruolo fondamentale dei condifesa».