Non ricordo più chi ha detto “rinnovarsi o perire”, ma sia sul blog che sui social pare che siano in tanti ad apprezzare questo costante, serio, sforzo rigenerativo.
Tuttavia non è sufficiente lavorare ad una nuova grafica e sforzarsi, con tenacia e ostinata ostinazione, a raccontare il vino e il dietro le quinte del vino: ci vuole anche quel pizzico di più.
E quel pizzico in più è arrivato la notte scorsa: probabilmente richiamato dall’atmosfera colorata dell’elegante assaggio che stavo consumando (uno splendido e scintillante Lagrein Kretzer 2018 – Trentino Doc – Cantina di Trento) improvvisamente si è materializzato innanzi a me, sotto le spoglie e con la voce dell’aristocratico amico Giuliano Fago Golfarelli, Italo Calvino, il padre letterario di Cosimo Piovasco da Rondò, lo pseudonimo con cui ho firmato migliaia di articoli su questo blog.
Vedi – mi ha detto – dato che viaggi come me tra realtà e fantasia, è giusto che cambi nome: Cosimo (che deriva da kosmos/cosmo, va bene) Piovasco (pure, perché da te acqua e Vaia non mancano) ma non “Rondò”, questo perché tu, non sai fare il giro ad alcuno… . Quindi ti suggerisco un nuovo nome con cui firmare le tue intemerata enoicopoliche: COSIMO PIOVASCO DA BORDEAUX. Che con Rondò, il Bordò fa anche rima:”
Che dire? Mica male, vero ?
Grazie Italo e grazie Giuliano; e a tutti noi arrivederci alle prossime pazze cronache .
Qui, sempre e ancora con Cosimo Piovasco da Bordeaux