Sotto la vigna di Natale del Trentino quest’anno il vecchio Santa Klaus, sbaragliando tutti i tavoli di infruttuoso lavoro che da anni impegnano Consorzio Vini, ha lasciato il più bel dono che il vino trentino potesse augurarsi: la prima DOCG provinciale (e anche regionale; almeno questa volta i fratelli sudtirolesi sono stati batutti sul tempo).

Tuttavia, davvero a sorpresa, lo scatto di categoria nella piramide enologica non la ha fatta il Vino Santo, e nemmeno il Trento, tantomeno ci sono riusciti gli autoctonissimi Nosiola, Marzemino e Teroldego. No! La prima DOCG del Trentino se la è aggiudicata l’internazioalissimo Pinot Noir. Per il momento, tuttavia, a potersi effigiare della preziosa denominazione, anche retroattivamente e fino al millesimo 2014, potrà essere solo il grande imbottigliatore di Ravina, Cavit, ed esclusivamente per le linee destinate al mercato estero.

Una di queste bottiglie, tuttavia, quasi clandestinamente è comparsa anche in Italia, fra gli scaffali di una rinomatissima ed esclusiva enoteca milanese.  Ed è lì che un nostro fedele lettore è riuscito a scovarla pur mimetizzata sotto le mentite spoglie di “Terza Luna – Pinot Nero DOCG – 2014”.