Il vino non è più affare del popolo e non è neanche un affare democratico. Leggevo proprio poco fa il post di Cosimo, in cui descrive in modo sapiente la degustazione di un Rotaliano: sentori di cenere e cuoio, scrive. Rimango sempre affascinata da queste descrizioni, forse perché io non sono riuscita mai a riconoscere queste note così sofisticate in
Continua a leggere...Riconosco di aver attraversato diverse fasi nella mia vita: quella in cui mi sentivo svantaggiata per il fiocco rosa, quella in cui mi sentivo privilegiata, quella in cui ho approfittato scientemente dei suoi benefici, quella in cui ho sperimentato che il femminismo e la rivoluzione sessuale hanno fallito. Anche se non ce ne siamo accorte. Hanno fallito perché al di
Continua a leggere...Che ormai non si possa fare a meno di Cracco è assodato. Non bastavano i menù gourmet, ora Cracco si dedica anche alle patatine fritte. Quelle imbustate che si trovano nei bar e nei supermercati. Cosa ci sarà di gourmet in una patata fritta industriale non lo so. So solo che ormai o si mangia complicato, sofisticato o non siamo
Continua a leggere...Che strano posto il Trentino, dove solo 70, per la precisione 71, ristoranti si fregiano del marchio istituzionale Osteria Tipica Trentina. E gli altri mille e gli altri mille ancora? Cosa si mangia in questi altri posti? Alla francese? Alla mediterranea? All’americana? O si guarda il soffitto, mentre si sfogliano distrattamente riviste gourmand? Che strano posto il Trentino dove il frumento non
Continua a leggere...Non ce la facciamo proprio eh, a fare qualcosa per gli altri senza metterci di mezzo il mangiare, il bere e la festa. Penso alla gara disolidarietà che, a poche ore dal sisma, si è scatenata per raccogliere fondi per Amatrice a suon di pastasciutta. Siccome non ce la facciamo a fare le cose gratis, abbiamo dovuto inventarci un’amatriciana caritatevole:
Continua a leggere...Volevamo fare la rivoluzione sessuale… E invece qui è tutto uno spadellamento… #seguirabrindisi Anna Boggi FascianiNon sapevo proprio come iniziarla, questa piccola presentazione, allora mi sono messa calma e sono uscita fuori in giardino. Dopo aver scritto e cancellato diverse volte, guardo in alto e appollaiato sull’albero di fronte a me, vedo Cosimo; gli dico: “Oi, Cosimo, ma come posso
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