Massarello

Pseudonimo utilizzato da uno dei personaggi chiave del vino trentino, depositario di segreti,conoscitore di vizi e virtu dell'enologia regionale e non solo. Massarello alias Angelo Massarelli, nato a San Severino Marche nel 1510, dopo gli studi in seminario si laureò in leggi canoniche e civili presso l'Università di Siena. Tornato a San Saverino fu dapprima assegnato alla chiesa di S. Eligio e poi fu eletto priore della collegiata della cittadina. Grazie alla frequentazione di alcuni letterati conobbe il cardinale Marcello Cervini, futuro papa Marcello II. Quando il papa Paolo III delegò il cardinale Cervini ad assumere la presidenza del Concilio di Trento, questi volle come segretario del Concilio il Massarelli. Un cardinale così descrive l'operato del Massarelli: «essendo egli lodato dal testimonio incontrastabile dell'esperienza, ed ammaestrato dall'esquisita scuola dell'esercizio, tenne stabilmente il grado di Segretario del Concilio». Durante gli intervalli delle sedute del Concilio svolse l'importante mansione di Segretario di Stato del pontefice. Sotto il breve pontificato di papa Marcello II il Massarelli fu suo consigliere. Dal successore di Marcello II, papa Paolo IV, fu designato vescovo di Telese o Cerreto il 15 dicembre 1557 e fu consacrato a tale ufficio pochi giorni dopo, il 21 dicembre. Fu autore di un minuzioso diario dei lavori del Concilio dal titolo Acta genuina ss. oecumenici Concilii tridentini. Terminato il Concilio di Trento nel 1563, il vescovo Angelo Massarelli fu dapprima ministro della Segreteria di Stato e poi Segretario del Supremo Tribunale della Riformazione (successivamente chiamato Sacra Consulta). A causa dei suoi numerosi impegni venne poche volte in diocesi e si fece rappresentare da un vicario vescovile di sua nomina.

di Massarello – In direzione ostinata e contraria, cantava Fabrizio De André. Una musica che in salsa trentina rispedisce al mittente la denuncia di ogni ipocrisia permettendosi il vezzo d’infischiarsene anche della forza dissacrante dell’ironia. Ribaltata pure quella, altro che Charlie Hebdo. Ostinatamente, la minestra è sempre la stessa insipida zuppa continuamente riproposta con una protervia che giustifica più di un

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Ho letto  il post di Armin Kobler e devo dire che si conferma per quell’uomo che è: tenace e talentuoso, ottimo sudtirolese. Un passo avanti della media dei trentoni (lasciami dire così, in modo da anticiparti le mie conclusioni). Armin, infatti, si permette di dare per scontato il cappello “Sudtirol” che comunque unisce tutti i produttori, tutti i vini, di tutte

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Di Massarello – La notizia della conferma in blocco della dirigenza dell’Istituto del Trento DOC è passata quasi in sordina sulla stampa. Lo stringato comunicato diceva poco, ma abbastanza per interrogarsi e capire dove vuole andare la spumantistica locale. Cominciamo dalle conferme. Squadra vincente non si cambia: basta convenire sul peso delle vittorie. E il peso c’è, al punto da

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di Massarello – Presi dalla contingenza della difficile vendemmia e con l’eco del plantigrado nelle orecchie, pare non esserci tempo per i programmi futuri. Come se il futuro non ci fosse, si vive il solo presente. La sensazione è che manchino gli “attivi”, gente attiva cioè, mentre abbondano i “passivi” che a loro volta si potrebbero suddividere fra giustificati e

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