BORDERWINE

Confesso anche stavolta di essere di parte, di parte interessata, come quotidiano consumatore di miele. Un cucchiaio a colazione, un regalo che mi faccio per cominciare bene la giornata. Una vecchia abitudine mutuata fin da bambino quando le api e soprattutto i calabroni si andava ad importunarli per vederne la reazione. Dovetti smetterla all’improvviso dopo che uno di questi bomboloni

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Dopo Rossi, Ferrari è il cognome più diffuso d’Italia. Nessuna meraviglia quindi, se il più famoso costruttore in F1 e il miglior spumantista nazionale si chiamino allo stesso modo. Ad ambedue conviene sfruttare l’omonimia, ancorché con pesi e tornaconti assai diversi. Il tornaconto maggiore è ovviamente per lo spumantista di Trento, non fosse altro che per l’analisi costi-benefici. Quindi chapeau

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In questi giorni è mancato Sergio Ferrari, il decano dei giornalisti agricoli. Era stato professore di Scienze, Patologia vegetale, Entomologia e altro all’Istituto Agrario di San Michele dove aveva formato centinaia di tecnici. Lo abbiamo pianto come ex allievi, lo ha pianto – in modo diverso – anche chi lo conobbe e ne ebbe a che fare nella sua veste

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Il mio amico Angelo Carrillo coltiva una barba ridicola ma beve (quasi) solo Petrus, il mio amichetto Franco Ziliani è un bassotto ma beve (quasi) solo Barolo e io ho la pancia etilica ma bevo (quasi) solo vino industriale. Nessuno dei tre, comunque, percepisce i sentori di linoleum, e quando li percepiamo li schifiamo. Del resto quando alle mie morose

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Una minestra con pasta, fagioli Lamon e cotica, cucinata con perfezione maniacale dall’amica Nura Aro (Lucia Lullini) e un Rosso Trentino (seppure nella versione elementare dello storico e amatissimo Mori Vecio – Doc Trentino 2017 – Concilio). Uno splendido amalgama di rustiche ruvidezze che evocano la mia personale heimat dei sapori e delle origini. La memoria atavica della semplicità perduta

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Mi autodenuncio: non sono mai stato innamorato del Marzemino. Forse da giovane: ma allora andava bene tutto e poi il Marzemino si identificava con la iconica Etichetta Verde, che Mauro Baldessari, l’enologo più punk rock che abbia conosciuto, creò per i Produttori Sociali di Isera. Le mie frequentazioni con il Marzemino finirono in quell’epoca. A questa varietà, raramente, poi, diedi

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Pinot Nero 2016 – Trentino Doc – Graziano Fontana. Ovvero della Forma, della Misura e dell’Equiibrio —— Quando ero tanto più giovane il Pinot Nero di Graziano Fontana emanava l’allure del mito. Poi sono arrivati i Pinot Noir grassi, densi, carichi di volume. Prima in A.A, poi, purtroppo e con poche eccezioni, anche in Trentino. E di Fontana ho cominciato

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Conto alla rovescia per il Beaujolais Noveau In Trentino è già sulle tavole il Novello di Teroldego Novembre, è tempo di vino novello. Un rito che si rinnova di anno in anno soprattutto in Francia dove la data di uscita del Beaujolais Noveau (il terzo giovedì di novembre e non sono ammesse deroghe) è preceduta da un battage che scandisce,

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