metodo classico

Anche se con un po’ di ritardo, segnalo un interessante commento lasciato sul sito di Geisha Gourmet dall’amico Angelo Rossi. Una bella digressione, che, memoria storica e documenti alla mano, con arguzia, fa il punto della situazione. Leggere qui! Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi

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Mentre Trento si spalma la pelle di bollicine natalizie e spettacolari, Madonna di Campiglio fa sul serio. L’AIS del Trentino propone una due giorni, sabato e domenica prossimi: 3 e 4 dicembre, di altissima qualità per chi abbia voglia di confrontarsi sul serio con il mondo del perlage francese e italiano (metodo classico). L’evento si intitola “Perlage, territori eccellenti” e

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Talento versus Trentodoc. E viceversa. Vecchi discorsi e antiche incomprensioni, e visioni di marketing differenti, che girano da anni fra gli spumantisti del metodo classico. Riprendere in mano questo tema, forse, a qualcuno può risultare noioso. Quante volte, e in quante sedi, ne abbiamo discusso. Ma la questione è stata tirata in ballo l’altro giorno da un commentatore del blog,

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Un nuovo metodo classico made in Vallagarina. E’ stato presentato sabato pomeriggio, in premiere assoluta, a Castel Noarna; un centinaio gli appassionati di vino, provenienti un po’ da tutto il nord est, che, pur sotto la pioggia, hanno aderito con curiosità all’iniziativa messa in campo da Marco Zani, il vignaiolo-ristoratore di Rovereto. Si tratta di un Blanc de Blanc, brut,

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  L’Adige 8 maggio 2011 – Era un Trentino che non sapeva ancora dove andare e cosa fare, quello degli anni Cinquanta. Era appena uscito dalla guerra e l’agricoltura era segnata da un’arretratezza quasi ottocentesca. La viticoltura ancora peggio: «Le pergole di Nostrana erano lunghe mezzo metro, ne poteva uscire solo acqua, in mezzo ai vigneti si coltivavano patate e

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