mezzacorona

Perché Nadia Viola abbia scelto di evocare atmosfere e assonanze spagnoleggianti per celebrare il suo primo metodo classico, sarà lei a spiegarlo sabato pomeriggio, sabato 13 maggio, nella sua cantina di Mezzocorona. In attesa di assaggiare il Navarro – questo il nome in etichetta di un extra brut riserva Doc Trento – solo alcune indiscrezioni e alcune indicazioni di contesto,

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Aspettare la fine d’anno per una valutazione dell’annata vitivinicola in Trentino non sarebbe stato necessario, son cose che si sanno da mesi e i fondamentali sono chiari già da anni. Una strada segnata, senza infamia e senza lode. Allo stesso modo, mettersi ora a programmare attività future (ammesso che qualcuno qui declini ancora quel verbo) può apparire pleonastico o perlomeno

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[ illustrazione a cura di  Domenico La Cava© ] Riduzione delle rese (e delle rivendicazioni): il dado è tratto. Una delle più grandi denominazioni italiane, e quindi mondiali, quella del Pinot Grigio industriale,ha avviato l’iter per il taglio drastico della rivendicazione della produzione doc da immettere sul mercato. Lo ha deciso un paio di giorni fa il CdA del Delle Venezie Doc. Una

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[ illustrazione a cura di  Domenico La Cava© ] ———————————————————- Il Tribunale del riesame di Trento, ieri, ha dissequestrato la tenuta mezzacoronara di Feudo Arancio, in Sicilia. Possedimenti scaraventati qualche mese fa nel vortice maleodorante di un’inchiesta per riciclaggio di beni mafiosi: si tratterebbe di robe poco edificanti risalenti a vent’anni fa. Affari e affaristi di cui da vent’anni si

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Qualche lettore ha fatto notare che a parte la contrarietà agli oligopoli vitivinicoli trentini, non si capisce bene dove noi (A.T./B.R.) si voglia andare a parare. Giusto. Se questo è ciò che resta, vuol dire che l’articolo di qualche giorno fa non era chiaro abbastanza, avendo dato per scontato che il pregresso del discorso fosse noto a tutti. Allora, a

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In altri tempi dopo il post di Cosimo sul matrimonio maledetto (LaVis/Cavit) si sarebbe scatenato un finimondo, invece niente. Evidentemente i nostri sodali si sentono financo carini nel non infierire sui pochi “giapponesi” non rassegnati ad una guerra finita da tempo e a questo matrimonio(?) riparatore o di convenienza, non certo d’amore per il territorio. Quindi da maledire fin dalla

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Confesso che sovente me lo chiedo, il perché. Il perché della mia irrimediabile inclinazione critica, che spesso sconfina nell’odio di classe, nei confronti della governance del vino trentino. E non penso solo a Consorzio Vini che, tutto sommato, è un solo ente di paglia. Una testa di legno. Funzionalmente un utile idiota. Me lo chiedo, spesso. il perché di questo

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Da Vinitaly arrivano due medaglie d’oro in Trentino. Non per il vino, ma per il packaging. A guadagnarsele sono stati il Gruppo Mezzacorona, con la bottiglia tutta siciliana di Hekate passito 2015 IGT per la linea Feudo Arancio, e Francesco Moser con l’etichetta del suo Trento Rosé Extra Brut. Tiziano BianchiGiornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte

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Tra la fine del millennio scorso e l’inizio della globalizzazione sull’asse Verona-Brennero erano cominciate le ristrutturazioni anche nel settore vitivinicolo. In Alto Adige la politica confermò la linea rigidamente territoriale intrapresa già all’indomani dello scandalo del metanolo degli anni ’80, quindi bando al vino da fuori, con Cantine Sociali, Tenute e piccole Cantine imbottigliatrici sotto l’unico cappello “Südtirol” integrato da sottozone,

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