Scommetto che se di lui scrivessi cose come vignaiolo eroico o viticoltore estremo, come si usa ora nei salotti del fighettume enoico, mi manderebbe in mona in due secondi. E non mi rivolgerebbe più la parola chissà per quanti anni. Quindi evito il gergo retorico e cerco di raccontare quello che ho visto. Senza togliere e senza aggiungere. Paolo, Paolo

Continua a leggere...