rovereto

Ieri a Roma, nell’elegante spazio di Open, ristorante di Antonello Colonna,  è stata presentata la nuova guida curata da Gambero Rosso dedicata a Pane e Panettieri d’Italia. La guida ha lo scopo di identificare i migliori pani d’Italia, con particolare attenzione alle tecniche utilizzate e alle materie prime. Nella guida sono segnalati forni e panifici a cui i critici assegnano

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Tutto s’è concluso con una sorda grande abbuffata. L’orda degli Accademici – le signore d’antan, in doveroso (ostentato) abito da mezza sera, che fanno man bassa di anonime tartine di presunte eccellenze territoriali, preparate da un consunto catering, tra cibo solo di flebile apparenza. E pensare che il convegno doveva volare alto, molto alto. Svelare il rapporto tra critica gastronomica

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Credo non siano molti i giocatori di Golf che seguono TERRITORIOCHERESISTE, eppure non trovo fuori luogo che gli appassionati al blog conoscano qualcosa di più di questa disciplina, anche solo per sapersi orientare meglio su un tema che in questi giorni è, come si dice, assurto all’onore delle cronache locali. Mi riferisco alla decisione del Comune di Rovereto di investire

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Erano gli anni ’70 e quando l’architetto Francesco Cocco lasciò la sua città natale: Venezia per risiedere a Rovereto. Anche mio padre aveva lasciato la multinazionale di progettazione tecnica: Techint che aveva sede a Milano per tornare a Rovereto: sua città natale, dove aveva aperto uno studio tecnico nella casa paterna di via Vannetti. Si incontrarono e decisero di diventare

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A sud di Salorno il partito dei Verdi sembra sparito, mentre rimane vivace nella Mitteleuropa. Non sarebbe un male assoluto se, come penso, in ognuno di noi trovasse posto qualche fondamentale che caratterizza quel movimento. Come dire, dovremmo tutti essere un po’ Verdi. Ma le loro derive no, mi sembrano talebane e troppo in contrasto con un possibile e logico

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Dal quotidiano L’Adige di venerdì 2 giugno 2017 – Rubrica delle Lettere …….. Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua

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Una serata al ristorante (Terzo Cerchio, Rovereto via Roma 23), organizzata da Onav Trento per giovedì 25 maggio per conoscere un po’ meglio il cibo e   e i vini lagarini. SPUMANTE REVI’ DOSAGGIO 0 E OSTRICHE NOSIOLA TOBLINO E TROTA AL VAPORE GEWURZTRAMINER  SALIZZONI E RISOTTO AGLI ASPARAGI VERDI GRAMINÈ LONGARIVA E CARNE SALADA CRUDA MARZEMINO LONGARIVA E TARTARE DI CAVALLO

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Nel centro (quasi) di Rovereto, qualcuno ancora si ostina ad usare “le strope” – il vimini del Salice – per legare i tralci della vigna, ripetendo un rito millenario della primavera contadina che rifiuta la meccanizzazione e la modernità Anche in città. #territoriocheresiste – Vigneto Miorandi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati

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Rovereto, anni Ottanta, Mostra dell’Artigianato: al vecchio chiosco in legno di piazza Erbe compare il Moscato della Ruina Dantesca (Marco di Rovereto). Prezzi modici: tre bottiglie 6500 lire e 12 bottiglie 12000 lire. Altri tempi, anche per Moscato che allora andava in piazza. Mentre oggi è quasi introvabile. [la foto  stata gentilmente fornita da Rudy Valandro, che ringrazio] Cosimo Piovasco

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Ieri, negli anni Cinquanta, l’orgoglio territoriale tutto dentro un bicchiere di latte cooperativo (SAV – SOCIETÀ AGRICOLTORI della VALLAGARINA) Sono gli anni in cui un bicchiere di latte fresco costa 20 lire, un litro di latte costa 90 lire, un litro di vino 120 lire e un caffè 40 lire (paniere istat). La sequenza si immagini è stata pubblicata recentemente

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