Si è conclusa nel segno di un grande interesse da parte degli addetti ai lavori e del pubblico l’edizione di Anteprima Amarone 2007, manifestazione organizzata dal Consorzio di Tutela del Valpolicella, che sabato 29 e domenica 30 gennaio ha visto affluire nel Salone Margherita della Fiera di Verona centinaia di appassionati, curiosi di fare la conoscenza del giovane Amarone 2007, in procinto di essere immesso sul mercato. Un’annata che fin dall’esordio si conferma estremamente promettente, frutto di un andamento stagionale particolare che, come ha evidenziato l’enologo Daniele Accordini, ha impresso nel vino tratti caratteristici interessanti.
“Gli Amaroni della vendemmia 2007, analizzati da un panel di esperti, hanno rivelato un quadro analitico molto vario – sottolinea Accordini – ponendo in risalto le diverse interpretazioni stilistiche, tecnologiche ed espressioni territoriali. Gli Amaroni della Valpantena comunicano eleganza e bevibilità – evidenzia l’enologo – mentre la Valpolicella est nelle sue diverse vallate propone Amaroni moderni e strutturati, infine la Valpolicella classica evidenzia un quadro aromatico ampio, complesso ed intrigante. Con l’annata 2007 si notano vini con un buona croccantezza del frutto, una buona acidità e gli zuccheri che tornano in equilibrio con il vino. Vini da bersi subito grazie ad una maggiore ricerca dell’eleganza, ma grazie ad un’ottima componente polifenolica da conservarsi a lungo come nelle migliori annate.”
La crescita dell’Amarone non conosce crisi e la conferma viene dal presidente del Consorzio Luca Sartori: “La Valpolicella in questo triennio ha consolidato ed incrementato un’invidiabile solidità sul mercato – rivela – tale da affrontare la crisi senza grandi risentimenti, con un exploit nel 2010 senza precedenti. La fascetta di Stato, che da quest’anno sarà applicata anche al Valpolicella Ripasso, un’avveduta gestione dell’offerta, la lotta alla contraffazione, il rigore nei controlli e una forte azione promozionale hanno portato ad una crescita della domanda dei nostri vini, in particolare dell’Amarone, che passa dai circa 9 milioni di bottiglie del 2009 a quasi 13 milioni dello scorso anno. Le quotazioni alla produzione si sono mantenute estremamente redditizie – aggiunge – garantendo importi medi di circa 15.000 € all’ettaro. Da qui la corsa ai nuovi impianti in Valpolicella, che di fatto aumenta la propria superficie vitata al ritmo di circa 200/300 ettari all’anno. Su quest’ultimo aspetto, a tutela delle denominazioni e a governo della produzione, abbiamo richiesto il blocco per i prossimi tre anni dei nuovi impianti, così come abbiamo prorogato la riduzione delle percentuale di uve da mettersi a riposo, ferma al 50%.”
Nel ricordare come il 2010 sia stato per il Consorzio per la Tutela dei vini Valpolicella un anno particolarmente impegnativo e ricco di novità, soprattutto sul fronte del modificato ruolo dei consorzi di tutela, Sartori ha messo in risalto come le sfide future passino ancora una volta dal privilegiare un mercato controllato, che sappia mantenersi saldamente ancorato alla realtà proprio nel momento in cui tutto sembra andare per il meglio.
“Il nostro è un Consorzio maturo – ribadisce il Presidente – adeguato alle nuove direttive ministeriali; molteplici sono i progetti già programmati per la promozione e la valorizzazione della nostra denominazione usando schemi innovativi come il legame ad altre denominazioni importanti, la sperimentazione di sinergie virtuose con la musica, il cinema e l’arte, ma sempre con un occhio di riguardo al legame con il territorio. Proprio in virtù di questo legame ci stiamo muovendo verso forme di trattamento meno invasive e più sostenibili nei vigneti. A breve faremo una serie di incontri con i produttori, il primo già dopo la metà di febbraio, per sviluppare queste tematiche e renderle già dalla prossima stagione una realtà.
Dal punto di vista promozionale – conclude Sartori – sono in avanzata fase di progettazione una serie di azioni promozionali per il triennio 2011-2013, in tandem con il Consorzio del Prosecco, da attuare in Russia, Norvegia, Stati Uniti e Brasile. Un’alleanza che ottimizza le risorse e porterà all’estero uno spaccato significativo dell’eccellenza che Valpolicella e Prosecco rappresentano per l’Italia.”