teroldego richard gere

Il dramma è che a questo marketing dal taglio “esclusivo” fa da contraltare la dura realtà, fatta di vino DOC venduto a 3 euro sl supermercato. Il marchio Trentino in giro per l’Italia significa vino a denominazione a basso costo. Io ci trovo una contraddizione. O forse Richard Gere pasteggia davvero a Teroldego bonta’ delle valli?”. Sono le parole lasciate oggi sul blog da un commentatore (Lamberto fu Anonimo). Il dramma, come lo chiama Lamberto, paradossale, dico io, di questa idea di marketing, sta tutto qui;  in questa foto scattata qualche giorno fa all’interno di un discount in giro per l’Italia (ogni tanto lo faccio, non serve a niente ma lo faccio). Teroldego DOC, imbottigliato da un colosso altoatesino che lavora, in tutto questo lui fa il suo mestiere e non c’entra, giusto ai confini con la Rotaliana. Prezzo finito per il consumatore euro 2,99 (ma qualche mese fa, avevo visto anche un Gewurztraminer Trentino Doc, a qualche decina di centesimi in meno; con gli Igt, poi, c’è solo da sbizzarrirsi). Già, un dramma, scirve Lamberto. Ed è anche una cosa piuttosto seria. Non perché conferma quell’assurdo voglio ma non posso… di cui raccontiamo da settimane su questo blog (anche per quello), ma perché questa è la dura realtà di un autoctono doc (Mellarini, dove lo facciamo il festival dell’autoctono di Rovereto il prossimo anno: al Discount di Santa Maria o a quello di Villa?), la dura realtà, dicevo, di un autocotono, perdonatemi la parola, sputtanato sul mercato interno. E lo sputtanamento a questo punto diventa collettivo. E diventa riduzione di credibilità e di affidabilità del settore nel suo insieme. E a medio termine anche riduzione del valore, non solo del prezzo, che il consumatore è disposto a riconoscere ad una denominazione trentina. Quel che ne segue per i viticoltori, poi, viene da sè. Altro che seratone al festival del cinema di Roma. Altro che montagne verdi: discount e via andare.

PS: Naturalmente la foto scattata al discount è quella delle bottiglie, richard gere al discount non c’era:è la foto recuperata sulla home del sito trentodoc.it; sia mai che qualcuno pensi si tratti di una trovata pubblicitaria!