logo cosimoDispiace che da quache giorno, questo blog sia stato trasformato nell’ameno e innocuo luogo dove si canta – da parte dei commentatori, top e non – il peana di estreme e decadenti fenomenologie cortigiane di potere. Volutamente il C.C.C (Comitato Centrale dei Cosimi), durante quest’ultima settimana ha scelto la via di un silenzio distaccato ma attento e minuziosamente osservante. E questo per non incidere sul giudizio collettivo di ciò che stava accadendo in Trentino in ambito vitivinicolo. Il fine settimana scorso è stato occupato manu militari da generiche  e spettacolari quanto inutili iniziative sul vino (Top WineDivin’OttobreSkywine), la cui architettura concettuale era informata dalla subalternità culturale e funzionale rispetto all’egemonia politica esercitata dal violento sistema oligopolistico, che domina con crudeltà padronale un Trentino segnato dalla neomezzadria cooperativa.  Nemmeno la presenza in passamontagna a Skywine del Brand Ambassador di Trentino Wine Blog è riuscita a scalfire il clima solennemente unitaristico e unilateralistico che da un paio di decenni spadroneggia incontrastato sul Trentino. La nostra scelta di essere presenti a Skywine con un portavoce mascherato, è stata un errore tattico di cui chiediamo scusa ai nostri quattro lettori. All’evento di Ala, pur invitati, non avremmo dovuto partecipare: pensavamo ingenuamente che gli organizzatori – con cui in passato avevamo coltivato quelle che ci sembrarono buone pratiche di collateralismo ideologico – sarebbero stati capaci di interpretare una posizione rigorosamente antagonistica e incisivamente critica. Ciò non è accaduto. La presenza del nostro portavoce si è così risolta in un’involontaria legittimazione dello status quo funzionale all’autoconservazione del potere. Un errore tattico e forse strategico, su cui da oggi in avanti apriremo al nostro interno una doverosa e probabilmente dolorosoa analisi autocritica. Per il resto, la linea di Trentino Wine Blog, resta confermata: resistere, resistere, resistere.