PAOLINO LERICI

Questa storia comincia con una scatola, una smartbox ricevuta per Natale, di quelle che ti portano in qualche posto per un weekend; in questo caso, a Lerici.

La sera cerco un ristorante solido, di quelli che hanno l’aria di offrirti buon cibo senza perdersi troppo in orpelli inutili, e di farlo a un prezzo onesto. Anni di frequenti trasferte sono stati una buona scuola, non c’è dubbio.

Il ristorante scelto è PAOLINO. C’è un menu degustazione a prezzo fisso; il vino della casa è stranamente più che potabile.

Comincio a chiacchierare con il proprietario, che mi dice che ha buoni rapporti con i vignaioli del circondario. È il patron di un’associazione che ogni mese, l’ultimo venerdì, organizza una serata attorno al cibo, al vino e al territorio: in ognuna di esse è protagonista un vignaiolo, che presenta un paio di vini selezionati.

Peccato che anch’io fossi andato un venerdì, ma quello sbagliato: altrimenti avrei partecipato volentieri. Hanno anche una pagina Facebook, “I Vignaioli nel Golfo dei Poeti”.

RISTORANTE PAOLINO

Sostegno da Regione, Provincia, Comune? Da Regione e Provincia nulla, il Comune normalmente mette a disposizione il castello una volta l’anno, per la serata clou. Quest’anno la manifestazione dovrebbe essere il 30 luglio ma non è ancora confermata; soprattutto non è ancora confermato che il castello sarà messo a disposizione dal Comune, ma ci si spera.

Com’è la produzione del vino nella provincia di La Spezia? C’è una cantina più grossa delle altre che produce circa un milione di bottiglie all’anno, mentre il resto della produzione è in mano a dei vignaioli indipendenti: tutta piccola produzione ma di qualità, a detta del mio ospite.

I prezzi non sono stracciati ma non sono nemmeno eccessivi e il vino è un modo, un altro modo, per promuovere il territorio.

Il Vermentino che ho bevuto a cena è per l’appunto fornito dalla cantina più grande a un prezzo ragionevole, come tassello di questa attività di promozione.

Insomma, aiutati che il ciel t’aiuta. Così vanno le cose, in Liguria.