Ti ringrazio Tiziano per i complimenti così generosi che hai espresso nei miei confronti, specialmente quando scrivi “fai anche troppo”.

Posso chiederti dov’è il troppo? Ti darei ragione se, per esempio, avessimo davanti agli occhi le relazioni di direttori di cantina (anche in forma anonima magari), relazioni capaci di argomentare, numeri alla mano, che quello che stai, state, stiamo, proponendo sono il frutto di idee fuori di zucca; ma niente di tutto ciò: prevale il silenzio. E questo, se permetti, per me appassionato di Cooperazione è sconfortante, lo ammetto.

Non pensavo che la mia amata Cooperazione potesse spingersi fino a questo punto, potesse trincerarsi dietro questo silenzio; in fin dei conti non siamo qui a chiedere chissà quali privilegi o chissà che cosa; no, siamo qui a proporre idee per il nostro futuro, il nostro e quello della filiera vino nel suo complesso.

Basta informarsi un po’ e si scopre che che in tutte le regioni italiane fioriscono proposte per valorizzare la propria identità agricola e viticola, idee che legano il prodotto della terra al territorio.

E’ troppo chiedeere di ricevere almeno una breve risposta, negativa o positiva che sia.

Sembra strano Tiziano, e ne dobbiamo prendere atto, ma su questa nostra proposta pubblica nessuno esprime un giudizio: ripeto dalla mia “amata” Cooperazione non me l’apettavo.

Sono deluso. Altro che fare troppo… non credi?