Il presidente delle latterie sud tirolesi, Joachim Reinalter, ha annunciato che a partire dal mese di luglio l’alimentazione delle vacche alto atesine sarà glifosate free.

Una scelta dal fortissimo impatto comunicativo soprattutto perché adottata attraverso un processo decisionale orginato dal basso e non imposto dalla legge. Ma nel settore lattiero caseario, c’è da dire, l’impiego del celebre erbicida in odore di veleno è comunque molto contenuto e limitato all’alimentazione a base di insilati (mais) o a situazioni molto marginali in pascoli infestati dalle malerbe.

La scelta degli allevatori alto atesini, quindi, profuma molto di marketing. Ma resta, comunque, un esempio di buona pratica orginata dal basso, a cui potrebbero seguirne altre e in altri comparti.

In Trentino invece, il tema glifosate, sembra rimasto al palo.