di Lorenzo Baratter – E’ un tardo pomeriggio di metà luglio. Besagno è un delizioso paesino con meno di cinquecento abitanti, sopra Mori, sulla costa del Baldo che sale verso Brentonico, immerso nel verde e nella pace.
Trovo Maria ad aspettarmi fuori dall’Azienda Agricola La Bis, che prende il nome dal rivo che attraversa il paese.
Prima di entrare osserviamo, sulla facciata esterna della casa, uno splendido affresco realizzato nel 1406, raffigurante Cristo crocefisso tra san Giovanni Evangelista e la Vergine, mentre ai lati quattro angeli assistono alla scena.
Visitiamo insieme i campi dell’azienda agricola che utilizza metodi biologici e biodinamici. Maria mi presenta il marito Nicola (Azienda Agricola Biologica Girardelli Nicola) e i loro dipendenti, tra cui un ragazzo del Mali che sta sistemando le carote nella terra. E’ un bell’esempio di integrazione: i suoi datori di lavoro sono molto soddisfatti e lui con poche parole si congeda da noi e ritorna alla sua attività.
I campi sono ben curati. Maria mi parla delle loro tecniche di coltivazione, di come si possano produrre frutta e ortaggi, recuperando anche varietà antiche, senza ricorrere a prodotti nocivi.
Torniamo nella corte e qui incontriamo Andrea. Che ci fa qui un ingegnere meccanico, un esperto di meccatronica di 38 anni che ha creato un’Azienda modello (la RK Macchine) in espansione, con una quindicina di dipendenti ?
Andrea, che dalla città si è trasferito a vivere a Besagno, osservando il lavoro di Nicola, l’agricoltore, suo nuovo vicino di casa, ha inventato e realizzato una macchina avanzata per lavorare l’acqua secondo le tecnologie biodinamiche. I preparati biodinamici sono stati descritti per la prima volta da Rudolf Steiner nel 1924. Agiscono sul suolo e sulle piante, esaltando i comportamenti vegetativi e/o produttivi e migliorando la resa e la qualità delle produzioni, stimolando e migliorando l’attività biologica del suolo e delle piante.
Andrea ha già ricevuto diverse commesse per questa macchina, anche in Alto Adige. Ci illustra il funzionamento della macchina, ci parla con emozione della sua azienda.
Altre persone, compresi alcuni contadini, ci hanno nel frattempo raggiunto: sono curiosi, anche loro si stanno avvicinando al biologico e al biodinamico. Insieme ragioniamo sulle nuove sfide dell’agricoltura sostenibile, capace di unire la tradizione di Nicola e Maria all’innovazione di Andrea.
Questo è il Trentino che mi piace, questo è il Trentino di cui dobbiamo essere orgogliosi!

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