Confesso che sovente me lo chiedo, il perché.
Il perché della mia irrimediabile inclinazione critica, che spesso sconfina nell’odio di classe, nei confronti della governance del vino trentino. E non penso solo a Consorzio Vini che, tutto sommato, è un solo ente di paglia. Una testa di legno. Funzionalmente un utile idiota.
Me lo chiedo, spesso. il perché di questo deragliamento concettuale, di questa deriva personale, di questo naufragio intellettuale. E di solito mi rispondo che forse dipende dalla mia depressione.
Poi mi capita di incontrare mappe enologiche come questa, proposta sul sito di un noto distributore americano.
Il Trentino non esiste. Anzi sì, esiste. Ma si chiama Alto Adige.
E allora penso che sì, il depresso, il naufrago, l’ossessionato, il deragliato, sono io. Ma i cattivi, da odiare, sono gli altri. Perché sono loro i responsabili, consapevoli, dolosi, intenzionali, di questo scempio territoriale. Sono loro quelli da odiare. Con entusiasmo. E con la certezza, etica, di stare dalla parte giusta.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
“…..mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte,o se non vengo per niente
?dovrebbero farsi analizzare da Nanni!
bellissima citazione. grazie!
c’è anche il molise!!!