La notizia è di dominio pubblico da qualche ora. Carlo Debiasi, il direttore di Cantina Toblino che aveva sognato e provato ad agire la prassi dell’autonomia e del territorialismo, ha mollato. Con una email inviata venerdì sera al CdA della coop si è dimesso dal vertice della cantina cooperativa più prestigiosa del Trentino. Le voci di corridoio lo danno in rapida marcia di avvicinamento alla Real Casa dello spumante. Le motivazioni, forse, le leggeremo domani sulla stampa locale e di settore. Ma l’impatto di queste dimissioni sul regime-vino locale, è facilmente prevedibile: Toblino tornerà strutturalmente e funzionalmente nell’arcipelago multinazionalista di Ravina. E così anche la penultima cantina trentina abitata da qualche sussulto di pluralismo sarà stata messa in riga. In modo da educare anche l’ultima (Produttori di Trento). Con buona pace di noi sognatori e amatori della Nosiola e del Vino Santo. E con buona pace di chi dice, politici di destra e di sinistra in primis, di amare il Trentino. Ma che invece ha delegato la gestione del territorio e della filiera agroalimentare all’imperialismo mercificato delle multinazionali. #seguirabrindisi