Circondato dall’affetto della sua famiglia, questa mattina a sessantacinque anni se ne è andato Roberto Giacomoni, figura molto nota nel Trentino vitivinicolo per aver ricoperto la carica di presidente di Cantina La-Vis negli anni degli orizzonti luminosi e di un tramonto altrettanto buio, di una mesta buiezza che per molti tratti non ha ancora trovato una narrazione adeguata e convincente. Un tramonto devastante che lo travolse insieme al suo territorio. L’annuncio, affidato ad uno stringato comunicato, è stato dato in tarda mattinata dai congiunti.
Con Giacomoni se ne va uno dei pochi uomini che hanno avuto il coraggio di sognare una cooperazione vitivinicola autonoma e moderna in stile altoatesino; capace di garantire reddito ai contadini e assicurare prestigio al territorio. Fra molte luci e altrettante ombre, questo sogno si infranse sulle secche di ambiziose e mal calcolate velleità e contro i dardi avvelenati di una feroce reazione esercitata dal sistema cooperativo trentino. Che fece pagare a lui, anche in termini personali, un prezzo altissimo, un prezzo che stava in capo, anche e soprattutto, ad altri. Del resto Giacomoni era un uomo generoso e puro, forse al limite dell’ingenuità; insomma il capro espiatorio perfetto per chiudere definitivamente una guerra che non prevedeva prigionieri, ma solo arroganti vincitori o esuli umiliati. E a lui toccò fino alla fine, fino a questa mattina, il ruolo dell’esule, confinato crudelmente ai margini del mondo.
I funerali avranno luogo a Gardolo di Trento, nella chiesa parrocchiale mercoledì 19 ottobre alle 10.