CHI SONO, COSA SCRIVO…

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Manuela Viviani
Nome
Manuela
Cognome
Viviani
Bio
Sono sommelier e degustatrice AIS (Associazione Italiana Sommelier), maestra assaggiatrice ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), sono affascinata principalmente dal mondo del vino e poi da tutto il cibo più in generale. Faccio consulenza come sommelier e organizzo degustazioni. Curo personalmente un blog FormaVino dove trascrivo  i miei appunti, principalmente delle visite e delle degustazioni che faccio, per dare modo anche ad altre persone di attingere alle mie informazioni e far conoscere questo meraviglioso mondo. Se volete informazioni o mandarmi un messaggio: memi.alima@hotmail.it
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7 anni ago no Comment

[ Post originale su FormaVino ] – Interessante pomeriggio in compagnia di Lorenzo Tomazzoli enologo della Cantina di Toblino, a parlare della cantina, dalla produzione ai soci passando per la sua storia. Nel 1540 circa, la popolazione di Calavino, Lasino e Madruzzo decise di cedere gratuitamente un’ampia zona paludosa, soggetta a frequenti inondazioni sia dal fiume Sarca che dal lago

7 anni ago no Comment

L’Alto Adige è una provincia che noi “cugini” trentini guardiamo con ammirazione, per la capacità, sia politica, sia culturale, di fare squadra per un’immagine unitaria di qualità. È così che anche le cantine sociali puntano su prodotti di qualità e a volte di nicchia come il Kunst.stück, vino prodotto dalla Cantina di Caldaro. …ogni vendemmia la sua storia, ad ogni

7 anni ago 7 Comments

Bellissima giornata, in visita alle cantine, sui colli friulani. GRAVNER, una vita dedicata alla campagna, al vino e alla ricerca. Interessante il racconto che ci fa Mateja, la figlia di Josko Gravner, della sua azienda. Siamo sul confine sloveno e, nel 1901, suo nonno, acquista  la cantina, facendo produzione e vendita di vino sfuso, come si faceva a quei tempi.

7 anni ago no Comment

Narciso, soprannominato «CISO», era un contadino Trentino che possedeva un vigneto di Lambrusco a foglia frastagliata le cui viti erano state piantate da più di 100 anni, quindi una rarità in un territorio dove dagli anni ’80 circa le varietà più commerciali hanno in parte sostituito quelle autoctone. Un vigneto che lui coltivata con passione ma che rischiava di andare