CHI SONO, COSA SCRIVO…

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Caterina Scolieri
Nome
Caterina
Cognome
Scolieri
Bio
Nacque. Omissis. Morì. Anzi, morirà.
Email
caterina.scolieri@gmail.com
6 anni ago no Comment

Corpi sulle strade che figliano certezze ed almanacchi da baro per un giro di stagione. Di noi che cosa dirà il vento di ogni giorno che dolora ? “Nacque, omissis, morì”.

6 anni ago no Comment

Sopravvissuti alla stanca liturgia laica del tempo profetico, siamo, oggi, la stessa congerie informe di atti mancati di ieri. “Domani” e’ il dio minore degli uomini vuoti da celebrare per il vuoto a perdere dell’impostura del futuro; “domani” è stato un giorno sempre poco credibile, ma necessario ad illudersi che i giorni uguali e la crudele intelligenza del nulla abbiano

6 anni ago no Comment

Poco dopo si è qui come sai bene, file d’anime lungo la cornice, chi pronto al balzo, chi quasi in catene. Qualcuno sulla pagina del mare traccia un segno di vita, figge un punto. Raramente qualche gabbiano appare Mario Luzi Avvicinarsi al mare per sparire o fissare l’ansito della marea, stanchi e ripresi dall’acronia ciclica. E sentire il tempo che

6 anni ago 7 Comments

Veltroni e la sua melassa sinistrorsa; i suoi feuilleton e i suoi plagi creativi, la sua risibile specola analitica; mondi senza voragini disegna la barbarie di estetiche di flusso e reflusso. Piacere a tutti, spettacolarizzare il ricordo e ridurlo a segno della propria insufficienza. Cinema, romanzi e politica: fallire bene, fallire meglio.

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Esiste la menzogna della letteratura, esistono l’auto da fé della letteratura e la sua impertinente necessità. Esiste un legame viscerale tra progresso civile, memoria letteraria e ardore interpretativo di quegli strati, umanissimi e necessari, che hanno costruito identità ed alterità; esiste l’endiadi visionaria della cultura, questa dea splendidamente “inutile” (nella vulgata della mercificazione integrale dell’essere uomini), che conquista faticosamente i

6 anni ago no Comment

  Memorie fragili/ nelle rovine circolari di un tempo in fuga. Sciabordio di parole concave/, di giorni disanimati/, di rivolte estetiche e di vuoti etici. E poi il silenzio ostile delle città tristi che hai attraversato, il sortilegio delle tue lune d’oriente, // l’azzardo della ragione ,composta e deposta;// l’ossessione e il languore di ogni deriva del pensiero che tu

7 anni ago no Comment

Turgenev usa il termine nichilista per la fronda di sovversivi che si oppongono al dispotismo zarista, comunisti, eresiarchi, slavofili. Uomini che vivono il tempo come lotta e conflitto dinamico di idee e praxis rivoluzionaria. Oggi nichilista sembra quasi indicare, per imbarbarimento semantico e deprivazione etica, rinuncia dell’essere, amoralità, estenuazione. Si brucia nell’inferno del nulla e si spaccia questa lenta agonia

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Nel concavo di gesti disanimati, si rivelano, improvvisi, le geometrie silenziose del disamore, il deserto del sentire, il nulla declinato in tutte le sue finte intimità. E giace, al fondo, la paura di non essere per sé e per alcuno. E noi, dentro quel lacerto opaco, noi che consumiamo i giorni e i secoli dell’abbandono, marcescenti e vivi per posa

7 anni ago no Comment

La polverizzazione ideologica agisce lentamente, ma produce i suoi mostri. E non basta la deriva favolistica e massificante del cambiamento , non basta la visione manichea del fas et nefas nel torbido di un camaleontismo politico tout court. Quanto subdolo allineamento sdoganato con il pretesto della rivoluzione culturale, con l’impostura evocativa di un passato che non è più. Gramsci mon