caldaro

Lo scenario di questa “guerra del vino” che ebbe pesanti e complicati risvolti internazionali si dipanò fra le anse delle due questioni che avevano diviso il mondo vitivinicolo altoatesino, ossia mantenere la zona di produzione in destra Adige o estenderla in Bassa atesina anche a sinistra, per rispondere convenientemente alla forte domanda di Kalterer allora esistente. In questo scenario anche

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Il 3 e 4 giugno si è svolta al Vigilius Mountain Resort la sedicesima edizione del Trofeo Schiava dell’Alto Adige, che ha dimostrato ancora una volta la grande versatilità di questo vino. Il Trofeo Schiava dell’Alto Adige è nato per promuovere la Schiava di qualità. L’idea è stata lanciata da Ulrich Ladurner, Othmar Kiem e Günther Hölzl per favorire la

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Presentata a Caldaro l’etichetta del designer Stefano Mandato, vincitrice del concorso bandito dalla cantina altoatesina per celebrare il Kalteresee Doc vendemmia 2016 A Cantina Kaltern è tempo di kunst.stück, omaggio all’uva principe del Lago di Caldaro Non poteva che essere dedicata al vitigno Schiava la seconda edizione del kunst.stück – opera d’arte – di Cantina Kaltern visto che l’annata 2016

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L’Alto Adige è una provincia che noi “cugini” trentini guardiamo con ammirazione, per la capacità, sia politica, sia culturale, di fare squadra per un’immagine unitaria di qualità. È così che anche le cantine sociali puntano su prodotti di qualità e a volte di nicchia come il Kunst.stück, vino prodotto dalla Cantina di Caldaro. …ogni vendemmia la sua storia, ad ogni

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Approfittando della pubblicazione, nei giorni scorsi,  dei dati sull’imbottigliamento della DOC Trentino, certificati dalla Camera di Commercio, provo a fare un breve sunto aggiornato al 2015 dell’andamento della produzione dei vini maggiormente rappresentativi del distretto trentino. Da queste tabelle mancano i dati sulle Ambrusche (Enantio e Casetta Terradeiforti), certificati da un altro ente di controllo. Mancano anche le certificazioni relative all’anno 2012

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Poco fa rileggevo il comunicato stampa dell’agenzia che cura la comunicazione dei “Kelterersee Piraten” e guardavo le foto postate sui social dai due enologi pirati e della loro “Schiava“. Geniale! Davvero geniale, quest’idea: una comunicazione divertente e leggera, che attira e diverte. Assomiglia ad una di quelle alle barzellette che ci raccontavamo da ragazzini… “C’erano un italiano, un tedesco e….”

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ARRIVANO I PIRATI: DUE ENOLOGI PERCORRONO MILLE CHILOMETRI IN TANDEM PER FAR CONOSCERE IL KALTERERSEE Andrea Moser (Cantina Kaltern) e Gerhard Sanin (Erste+Neue) in bicicletta da Caldaro (Bolzano) a Capri. Il 16 maggio tappa a Lazise, il 17 a Reggio Emilia Si fanno chiamare “I pirati del Kalterersee”. Sono Andrea Moser e Gerhard Sanin, rispettivamente responsabili enologici delle cantine Kaltern

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Ghino di tappo m’incita a raccontare qualcosa di più sulla vicenda del Caldaro, come protagonista dell’epoca in cui quel vino ottenne la DOC. Una vicenda ereditata dai veri protagonisti: il cav. Ezio Cesconi direttore dell’allora Cantina di Lavis-Sorni-Salorno, il dr. Franco Endrici, presidente del Comitato vitivinicolo e soprattutto Ferdinando Tonon che del CVP era la mente operativa. Molti altri sullo

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Alzi  la mano chi ha bevuto un bicchiere di Caldaro di origine trentina nell’ultimo anno. O negli ultimi due anni. O tre o quattro. Dunque? Siete pochi. Credo. Personalmente, a me non capita da un paio d’anni. Il Caldaro imbottigliato in Trentino è un vino pressoché sparito. Non esiste: 120 mila bottiglie certificate nel 2014. Eppure la Caldaro – o Lago

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