mori colli zugna

Lo scandalo (tutto politico) che avrebbe voluto scaricare sui contadini e sui tecnici le responsabilità del sistema “vino di carta” si è sgonfiato. Però la lezione (punirne uno per educarne cento) ha funzionato e tutti si sono adeguati al diktat delle centrali di imbottigliamento. #seguirabrindisi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la

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La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore Mario Tonina, ha prorogato al 31 marzo 2019 il termine di chiusura della gestione commissariale della Cantina sociale di Mori Colli Zugna, confermando l’avvocato Roberto Bertuol come Commissario. La gestione commissariale era stata disposta, lo scorso mese di gennaio, in seguito alle dimissioni dell’intero Consiglio di amministrazione e dalla contestuale apertura di un’indagine della

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Raramente, e forse questa è la prima volta, scrivo del piccolo territorio dove da qualche tempo sono costretto agli arresti domiciliari. Non lo faccio, non scrivo di questo luogo, per opportunismo, perché almeno nel posto dove dormo, dove faccio la spesa, dove compero le sigarette, non voglio rotture di coglioni. Insomma, questo posto lo proteggo come si custodisce gelosamente un

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Sono stato facile, anzi facilissimo profeta, ieri sera, quando scrissi che quella della Mori Colli Zugna è una sporca faccenda. Questa mattina, poco dopo le otto, la cantina è stata blindata dalle forze dell’ordine. Gli uomini in divisa del NAS hanno fatto irruzione nello stabilimento della cooperativa vitivinicola lagarina e lo hanno letteralmente presidiato. Prendendo in consegna anche la posta in arrivo.

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Si sta scrivendo in questi giorni una delle pagine più belle della cooperazione agricola trentina: i soci  della Cantina lagarina si ribellano ai diktat incomprensibili dei vertici e provano a riprendere in mano le redini della loro cooperativa. Comunque vadano le cose si tratta del segnale inatteso di una cooperazione ancora viva e pronta a discutere e a combattere. #territoriocheresiste Tiziano BianchiGiornalista

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Finalmente. Sì, finalmente. Finalmente la politica, seppure quella confinata nello scomodo ruolo dell’opposizione, si accorge che la viticoltura è un fatto politico. Anche un fatto politico. Forse soprattutto un fatto politico. Su cui la politica ha il diritto, e il dovere, di esprimere un’opinione. Di rivendicare un punto di vista. Di elaborare una chiave di interpretazione dei fatti.  A squarciare il pavido

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Luciano Tranquillini, da oggi ex diretttore della Cantina Mori Colli Zugna, è stato licenziato. La notizia è stata diramata nel tardo pomeriggio dall’ufficio stampa della Federazione delle Cooperative di Trento, che per qualche insondabile, ma comprensibilissima, ragione si è sostituito all’ufficio stampa aziendale. Dunque, almeno per ora, la vitivinicoltura cooperativa trentina ha deciso di poter fare allegramente a meno di

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Su L’Adige di oggi, a pg. 35, una ricostruzione verosimile del brutto pasticciaccio della Mori Colli Zugna. In queste settime la vulgata popolare si è esercitata in mille fantasiose fantasie. Storie di furti di vino e di botti riempite d’acqua. Per completare la colonna infame, che ha tutta l’aria di essere stata cofezionata ad arte, manca solo la raffineria di

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Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, una nota stampa firmata dal coordinatore e dal vice coordinatore delle Città del Vino del Trentino Alto Adige, Franco Nicolodi e Federico Secchi, e dagli ambasciatori delle Città del Vino, Tiziano Bianchi e Nereo Pederzolli.  Ciò che in queste settimane sta accadendo nel mondo cooperativo vitivinicolo della Bassa Lagarina, e che costituisce l’esito quasi scontato di

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Nella mia solita osteria quotidiana, quando la sera è già troppo pericolosa. Convinco un vecchio contadino (ultra ottantenne) a bere un ottimo (almeno per me) Lagrein 2014 (Mori Colli Zugna). Commento a margine (del vecchio contadino) …questi vini in cui si sente il legno, non mi piacciono. Sì, sì saranno anche buoni per voi fighetti, ma a me ricordano il

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