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E’uscito oggi il primo numero di SFOJAR, rivista digitale della Cantina Produttori di Toblino. Agile, leggera, fresca e lontana i soliti canti autoreferenziali, si propone di raccontare al consumatore finale Cantina e Territorio, la Valle dei Laghi. Ogni tanto, insomma, anche dalla cooperazione arriva qualche buona notizia. E questa è una di quelle volte. Così la presenta, il direttore Carlo De

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Una decina, fra d’oro e d’argento, le medaglie assegnate al Trentino dal Concorso La Selezione del Sindaco 2016, il premio enologico riservato alla produzioni territoriali internazionali dall’Assocazione Città del Vino. Oltre 1000 vini, giudicati da 80 commissari, che hanno assegnato il punteggio più alto (94,50/100) al Negroamaro in purezza il Falco Nero di Cantine De Falco, Salice Salentino Riserva 2009. In Salento

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Il titolo della degustazione per enologi e appassionati organizzata qualche giorno fa dalla sezione trentina dell’AEEI presso la Cantina di Toblino era questo, ma lo zampino del co-organizzatore Mario Pojer raspava probabilmente attorno al Vino Santo, una gemma locale ancora troppo nascosta. Quindici campioni del Trentino, Alto Adige, Friuli, Veneto, Toscana, Umbria e Sicilia, ma anche un Sauternes di Francia,

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Ai degustatori di Gilbert&Gaillard, evidentemente piacciono gli autoctoni trentini. Oltre alla medaglia d’oro assegnata al Ziresi di Vivallis 2013, un altro oro 2015, con punteggio 90+, è stato assegnato ad un vino (Rebo) figliato dalla paternità del Teroldego, si tratta dell’ eLimarò 2011 – Igt delle Dolomiti – Cantina di Toblino. Punteggio quasi da perfezione assoluta,  per Vino Santo 2001 – Trentino Doc,

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E’ Bruno Lutterotti, attuale presidente della Produttori di Toblino e uomo forte di Cantine Palazzo, il successore di Adriano Orsi al vertice di Cavit. Accanto a lui, alla vicepresidenza, Lorenzo Libera, bancario a capo della Viticoltori in Avio.I tredici soci – 11 Sociali, Sait e Cantine Palazzo – del consorzio di secondo grado della cooperazione vitivinicola trentina, hanno deciso così questa mattina.

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Un silenzio assordante. Scusatemi la figura retorica, ma non mi viene nessun altro incipit efficace, se non questo scontato ossimoro per descrivere il clima che circonda l’elezione, che avverrà fra dieci giorni, dei nuovi vertici di Cavit. Il mondo cooperativo vitivinicolo sembra paralizzato dentro un mutismo che rasenta l’omertà. Il consorzione di Ravina è un colosso da 160 milioni di

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