(fonte L’Adige 14 giugno 2009) - Attorno alla cultura del vino e ai suoi potenziali turistici si può ancora investire. Ne è convinto l'assessore provinciale al turismo e all'agricoltura Tiziano Mellarini, che ai margini del recente convegno organizzato a Borghetto d'Avio

(fonte L’Adige 14 giugno 2009) – Attorno alla cultura del vino e ai suoi potenziali turistici si può ancora investire. Ne è convinto l’assessore provinciale al turismo e all’agricoltura Tiziano Mellarini, che ai margini del recente convegno organizzato a Borghetto d’Avio sul tema è tornato sul delicato1133339877_cd88c923a2 (1) rapporto tra agricoltura, territorio e paesaggio. Una giornata, quella voluta da Germano Berteotti per Snodar e Confraternita del vino e dell’uva, che ha sortito gli effetti sperati. Il vino è voce certamente importante per l’immagine e per l’appetibilità turistica di una località. La Vallagarina, in questo senso, ha grandi potenzialità ma corre altrettanti pericoli. Così come l’Alto Garda, dove il territorio agricolo è stato sacrificato negli ultimi decenni fino a quasi a scomparire per far posto ad una urbanizzazione devastante dal punto di vista paesaggistico. Non è un caso se negli ultimi mesi, dopo tanti capannoni apparsi dal nulla nel Basso Sarca, sia nata l’idea di un Parco agricolo il cui scopo sarebbe proprio quello di preservare quel poco di campagna originale che ancora sopravvive nel terzo polo urbano provinciale. La Vallagarina è, per ora, realtà diversa. Gli insediamenti industriali si sono concentrati in aree più identificabili ed orami da tempo compromesse. Ma grazie allo sviluppo geografico della valle e alla presenza di piccoli centri, è ancora oggi possibile gustare il paesaggio agricolo in buona parte della vallata. «Il nostro territorio è pregiato – dice Mellarini – e in futuro bisognerà tutelarlo con maggiore attenzione. In Trentino vino significa territorio. Per questo vorremmo privilegiare le capacità professionali dei nostri agricoltori, che diventano ambasciatori, come il vino, del nostro territorio». Per Mellarini la strada intrapresa è quella giusta: «Negli ultimi anni ho visto migliorare la qualità della produzione anche di molte cantine sociali, e questo è un segno molto importante. Così come lo è la presenza di piccoli produttori di nicchia, ma che lavorano davvero in nome della qualità». Mellarini sottolinea l’importanza di progetti inediti come quello che valorizza la viticoltura di montagna in Destra Adige (colture sperimentali a Castellano) e ne vede già i primi frutti indiretti: «Oggi capita che i figli dei produttori – dice l’assessore – decidano di restare in loco, anziché migrare verso il fondovalle o qualche città lontana, aprendo magari un b&b nello stesso paese o nelle adiacenze dell’azienda». Tra le novità che interesseranno il settore c’è anche l’ipotizzato accorpamento delle strade del vino: «Oggi sono sette – dice Mellarini – stiamo pensando di riunirle in una sola, dalle forti potenzialità attrattive». D.P.