Per conoscere Marco Tonini andiamo a Folaso, nel comune di Isera in Vallagarina: poche case, una piazzetta e la scritta sulla porta TRENTO Doc.
Quando ci viene incontro Marco è ancora in abiti da lavoro perché proviene dalla vigna in cui presto inizierà la sfogliatura. Quest’anno l’abbondanza di acqua ha comportato tanto lavoro in più a causa di un vigore vegetativo che ha richiesto più interventi volti a contenere sia l’erba che il fogliame!
Basta poco per capire che Marco è una persona diretta e dice sempre quello che pensa soprattutto se si relaziona con persone che possono comprendere.
Andiamo in giro per i vigneti, biologici certificati dal 2013, che si articolano su diverse quote fino a raggiungere gli 800 m slm: qui nascono le vere bollicine di montagna. Sono 6 ettari che formano un anfiteatro bellissimo esposto ad est, in cui le viti vengono dolcemente carezzate dal sole giungendo lentamente a maturazione, le escursioni termiche aiutano a fissare aromi che ritroveremo nel calice e i terreni calcarei donano tanta finezza e mineralità ai vini.
Marco ha avviato l’azienda nel 2011 quando è venuto a mancare il padre e con estremo coraggio, a poco meno di 50 anni, si è lanciato in quest’avventura che lo ha trasformato in pochi anni in un vignaiolo capace e ispirato.
Da generazioni la sua famiglia coltiva questa terra ed è facile cogliere l’orgoglio che lo ha portato a questa scelta in cui lui ha messo cuore e identità; in etichetta non solo il suo nome ma anche la sua impronta digitale: più identitario di così!
Il 23 maggio 2023 è stato presentato il nuovo progetto “OLTRE” che sancisce il passaggio dalla ditta individuale alla nuova azienda familiare, cambiando il suo nome in “Tonini Viticoltori in Isera”.
Nelle etichette adesso c’è una nuova impronta in cui è racchiusa la T di famiglia a significare che entra in campo la seconda generazione: Filippo, il maggiore dei suoi figli, dopo aver concluso gli studi all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e varie esperienze maturate sia in Italia che all’estero, entra a far parte del sogno portando nuova linfa e capacità tecniche.
Un giro per le vigne molto curate mi regala la vista di paesaggi meravigliosi e soprattutto la mia prima fioritura nel vigneto più in quota, dove poche viti di Cabernet Franc e lo Chardonnay mi donano profumi che si imprimono nella memoria.
Quindi si torna in azienda a degustare i suoi tre vini: un Marzemino Superiore d’Isera in purezza che rappresenta la tradizione e di cui vi parlerò in un articolo a parte, e le due etichette di Trento Doc.
Proprio le bollicine raccontano la storia e l’evoluzione di Marco, che fin da subito ha voluto percorrere un cammino tutto suo, con scelte non sempre capite e appoggiate dagli altri come l’utilizzo della bottiglia trasparente e la produzione SOLO di spumanti MC millesimati e non dosati.
Nel tempo sono risultate scelte vincenti e lo capisco assaggiando i vini.
Il primo è un Trento DOC nature 2020, affinato per min. 30 mesi sui lieviti: un vino d’entrata per così dire, ma io lo reputo un biglietto da visita territoriale eccellente!
La sua peculiarità sta nelle uve usate: 30% Pinot bianco che arricchisce lo Chardonnay di altitudine componendo un blend unico e riconoscibile!
Di beva facile, al naso agrume e fiori bianchi, bollicina elegante e buona persistenza ma al contempo scorrevole e appagante. Lo considero ideale per soddisfare molti palati dai più semplici ai più raffinati, versatile negli abbinamenti con piatti di media struttura o semplicemente da gustare in buona compagnia.
La riserva Le Grile nature millesimato 2017, 100% Chardonnay, necessita di un racconto più dettagliato e ricco di particolari perché è nello stesso tempo un Trento Doc di montagna ma racconta anche l’amore di Marco per i vini francesi.
Già guardando il raffinato colore brillante, un giallo paglierino intenso impreziosito da riflessi dorati, si intuisce che qui è cambiato registro: al naso delle leggere note ossidative rendono ancora più pregevole il bouquet. In bocca cremosità e concordanza con la complessità percepita al naso e una persistenza che lo rende ancora più raffinato. Solo acciaio e cemento e 60 mesi dui lieviti
Qui Marco ha trovato la quadratura del cerchio!
Vorrei ringraziare Marco per avermi aperto le porte della sua cantina e la moglie Paola che ci ha riservato un’accoglienza molto calorosa. Spero di rivederli presto, per parlare magari di evoluzioni nel tempo di questi splendidi vini. Cin!