Buon Natale!!!

di  Cosimo Piovasco di Rondò Tutti – Un tempo per un regaluccio si scriveva a Gesù Bambino, poi venne Babbo Natale e i regali si moltiplicarono, per i bimbi ed anche per gli adulti. Oggi, nonostante la crisi, i regali continuano ad essere molti, forse troppi e non sempre meritati. Alcuni forse si riveleranno inutili perché destinati ad aspettative mal riposte. Alcuni non hanno atteso la scadenza risultando i regali già consegnati, per altri ancora bisognerà pazientare chissà quanto… La maggioranza (silenziosa) di solito non chiede, hanno chiesto e ottenuto quei tali che ora stanno in silenzio sperando di ricevere ancora. Ma se non si chiede, sarà improbabile ottenere poiché che ci sarà sempre qualcuno che sgomita per le istanze sue. Per questo, prima ancora di imbucare la letterina è bene assicurarsi in via prioritaria la possibilità stessa di poterlo fare. Vale per tutti, quindi anche per noi. Infatti, mentre qualcuno pensa che noi del blog faremmo meglio a lasciar perdere ed interessarci d’altro, qualche altro aspetta pazientemente che ci stanchiamo. Vista la stagione, le mosche cocchiere sembrano tante renne che trainano la slitta e, stizzite, non rispondono alle nostre provocazioni. Anzi, è proprio il loro silenzio a confermarlo, giusto il post precedente. Piacerebbe tanto a costoro, novelli scherani di un impero decadente, cancellare i blog fastidiosi e imporre pure una “damnatio memoriae”.

Nella cerimonia degli auguri natalizi, sappiamo che i giornalisti accreditati hanno regalato al neo governatore trentino copia del Principe di Machiavelli. Non si poteva pretendere diversamente, per salvare capra e cavoli. Perché se è vero che “il fine giustifica i mezzi”, è altrettanto vero che “un principe che può fare quello che vuole è un pazzo, al pari di un popolo che può fare ciò che vuole non è savio”. Come dire che è pazzo colui che pensa che il fine giustifichi i mezzi. Il principe oggi, vive in democrazia per cui il testo machiavellico gli servirà poco, ma in compenso lo potrebbe passare di mano in mano a quanti, del suo entourage, si sono montati la testa pensando di doverci mettere la mordacchia… Noi, a Babbo Natale chiediamo solo lettori curiosi che amino il nostro mondo del vino, liberi di interagire o meno, anche di non condividere, liberi di farsi un’idea confrontandosi con opinioni disincantate, certo non sempre assolute, ma sempre intellettualmente oneste. Quest’ultima è la promessa che ci sentiamo di rinnovare, sapendo bene che ci costerà parecchio. A Babbo Natale quindi, nessuna lettera, nemmeno una letterina, semmai un pizzino: tanto per ricordargli che ci siamo anche noi, tanto per dar voce a chi non ne ha e raccontare qualche nostra verità.