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Con questa testata, libera e liquida, con leggero profumo ed aroma di vino, parliamo di giornali che se ne vanno. Lo facciamo con la sensibilità che alberga fra i pennivendoli per bene; oggi ci sentiamo in dovere di registrare una grande perdita nel campo giornalistico: una testata storica fra i quotidiani cartacei trentini, quella considerata da sempre la più laica,
Lo chiamano Masetto il vino della famiglia Endrizzi, un Teroldego rosso, corposo, per gente tosta e di buon gusto, gente che quando beve beve come bevono gli alpini, gente che annaffia cibi saporiti, ma sopratutto gente di paese, che ama la convivialità, con un bicchiere in mano e che gioca a carte e alla morra; non gente urbana da “sprizz”.
Perché Nadia Viola abbia scelto di evocare atmosfere e assonanze spagnoleggianti per celebrare il suo primo metodo classico, sarà lei a spiegarlo sabato pomeriggio, sabato 13 maggio, nella sua cantina di Mezzocorona. In attesa di assaggiare il Navarro – questo il nome in etichetta di un extra brut riserva Doc Trento – solo alcune indiscrezioni e alcune indicazioni di contesto,
C’erano una volta i bisognosi di lavoro e i signori generosi e filantropi; c’erano i padroni e i mezzadri, c’erano imprese capaci e ricche e cooperative di povera gente che si arrabattava come poteva; c’erano il podestà ed il popolo, c’era il parroco che elargiva particole, olio santo e santini. E c’era un’etica non scritta che guidava tanta gente per
Tonco de pontesel: provate voi a dire tutto ciò, ad un amico, non trentino che viene a trovarvi, magari un vecchio compagno di università. Sono certo, vi guarderà allibito, un po’ stupito e smarrito, vivrà per un attimo nel dubbio che siate cambiati, che qualcosa si è rotto nell’ amicizia o che qualche cosa segna la vostra vecchiaia. Questa frase