Il Lagrein è un vitigno affascinante, il più antico fra quelli storicamente documentati e tuttora coltivati in Alto Adige. Una varietà capace di rivelarsi per diversi profili e per distinti caratteri. Capace di generare rossi corposi e robusti, oppure fruttati, tondi e vellutati, ma anche di produrre vini rosati di stuzzicante freschezza e bevibilità. Tre declinazioni dalla forte identità che, come da tradizione, sono al centro di “Tasting Lagrein”, il premio organizzato in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige che incorona le migliori etichette nelle categorie Lagrein, Lagrein Riserva e Lagrein Rosato (noto in Alto Adige come “Kretzer”). Quest’anno sono state ben 38 le aziende del territorio che hanno aderito all’iniziativa, per un totale di 77 etichette in lizza.
Il compito di decretare i migliori Lagrein è stato assegnato ad un panel costituito da giornalisti italiani ed internazionali, oltre che da professionisti del settore. La giuria, presieduta da Alessandro Torcoli (Civiltà del Bere), ha visto la partecipazione di Raffaele Cumani (Avvinando – TGCOM 24), Federica Randazzo (degustatrice Slow Wine e firma di primarie riviste di settore), Michal Setka (Wine and Degustation magazine), Alberto Piras (sommelier del ristorante stellato Il Luogo di Aimo e Nadia) e Andrea Terraneo (enotecario e consigliere AEPI), oltre al curatore della sessione di degustazione Pierluigi Gorgoni (giornalista, enologo e docente della scuola Alma di Colorno) e al coordinatore Alessandro Franceschini (giornalista e firma di primarie riviste di settore).
I vincitori dell’edizione 2018 della rassegna sono stati annunciati nell’ambito di Autochtona, nei padiglioni di Fiera Bolzano. Nella categoria “Miglior Lagrein” a trionfare è stato il Lagrein Gries 2017 della cantina Egger-Ramer, espressione fiera del magnifico terroir di Gries, sottozona storica del Lagrein della conca di Bolzano, nell’interpretazione di una storica azienda familiare. Per il “Miglior Lagrein Riserva” si aggiudica il primo premio una realtà già piazzatasi sul gradino più alto del podio per ben tre volte in passato, anche se non sempre in questa categoria: si tratta dell’azienda Loacker con il suo Lagrein Riserva Gran Lareyn 2015, campione di complessa personalità e di grande struttura. Infine nella categoria “Miglior Lagrein Rosato (Kretzer)” vince il Lagrein Kretzer 2017 di Larcherhof, un vino esemplare per immediatezza, bevibilità e per il suo senso di autenticità.
“È stato un onore presiedere la giuria del concorso dedicato al Lagrein, uno dei vitigni autoctoni italiani emergenti sui mercati internazionali. Una prova del suo successo sta anche nel fatto che l’anno scorso è stato inserito tra i 36 vini da riconoscere nel temutissimo esame dell’Institute of Masters of Wine.” – commenta il Presidente di giuria Alessandro Torcoli – Colpisce sempre la plasticità del vitigno, la capacità di accordarsi su tonalità differenti a seconda del suo interprete, e se il vincitore è senz’altro quello che ci è mediamente piaciuto di più, ciò non significa che gli altri sul podio siano da meno. Sono solo diversi”.
I tre vincitori
Egger Ramer Südtirol Lagrein Gries 2017
Larcherhof Südtirol Lagrein Kretzer 2017
Weingut Loacker Südtirol Lagrein Riserva Gran Lareyn 2015
I dieci finalisti (in ordine alfabetico)
Castel Sallegg Südtirol Lagrein Rosé 2017, K. Martini & Sohn Südtirol Lagrein Riserva Maturum 2015, Kandlerhof Südtirol Lagrein 2017, Kellerei Bozen Südtirol Lagrein Riserva Prestige Line 2016, Kellerei Bozen Südtirol Lagrein Riserva Taber 2016, Kellerei St. Pauls Südtirol Lagrein Riserva Passion 2016, Kellerei Tramin Südtirol Lagrein 2017, Pfannenstielhof Südtirol Lagrein vom Boden Doc 2017, Schmid Oberrautner Südtirol Lagrein Kretzer 2017, Weinmanufaktur Lusi Oberrauch IGT Mitterberg Lagrein Rosé 2017.
Giornalista e blogger con uno sguardo curioso, e a volte provocatorio, verso la politiche agricole; appassionato di vino, animatore di degustazioni fra amici e di iniziative a sfondo enologico, è tra i fondatori di Skywine – Quaderni di Viticultura e di Trentino Wine. Territorialista, autoctonista e anche un po’ comunista. Insomma contiene moltitudini e non se ne dispiace!