vendemmia 2012 fem Il clima bizzoso che ha caratterizzato i primi otto mesi del 2012 ha effetti immediati sulla vendemmia, che anche quest’anno in Trentino è iniziata con una settimana d’anticipo. Per una serie di condizioni particolari, il peso medio dei grappoli è ridotto rispetto alla media e questo determinerà un calo di produzione di circa il 15% se si prende in considerazione quella dello scorso anno. Dal punto di vista qualitativo, però, la situazione si prospetta è molto buona.

Poco, ma buono. Le previsioni per la vendemmia 2012 possono essere sintetizzate in questa espressione. Durante il consueto incontro prevendemmiale che si è tenuto nei giorni scorsi nell’Aula magna della Fondazione Edmund Mach di San Michele , organizzato in collaborazione con l’Associazione enologi enotecnici italiani, gli esperti hanno confermato che sarà un’annata scarsa dal punto di vista quantitativo, ma ottimale per quel che riguarda la qualità delle uve. “L’annata 2012 è stata caratterizzata da un andamento climatico decisamente particolare”, ha spiegato Maurizio Bottura del Centro Trasferimento Tecnologico. “Nei primi tre mesi dell’anno non ha praticamente mai piovuto e nel mese di marzo le temperature sono state molto alte. Poi, ad aprile, abbiamo assistito ad un repentino calo delle temperature e ad una piovosità accentuata”. Una situazione instabile che non ha certo aiutato. Non solo. “L’inverno secco – ha proseguito Bottura – ha provocato dei danni al germogliamento con conseguente perdita di produzione in alcune zone della provincia. In altre aree, invece, qualche danno è stato generato dalla gelata del 9 aprile”. E’ stato sottolineato che il peso medio dei grappoli che si sta riscontrando in vendemmia è decisamente ridotto rispetto alla media. “L’insieme di queste condizioni – ha concluso Bottura – determina un calo di produzione rispetto allo scorso anno nell’ordine del 15%, e su alcune cultivar, come Pinot Grigio, il calo è anche più marcato. Dal punto di vista qualitativo la situazione è invece molto buona. L’unica preoccupazione sono le temperature calde di questi giorni, sia diurne che notturne, che determinano una riduzione dell’acidità dell’uva”.

Qualità ottima soprattutto per Chardonnay e Pinot Grigio. L’Assoenologi del Trentino ha condiviso le previsioni che sono state presentate in occasione dell’incontro. “La qualità è sicuramente ottima – ha affermato Fabio Toscana, presidente della sezione trentina – soprattutto per le varietà a frutto bianco, in particolare Chardonnay e Pinot Grigio, che si presentano con una carica produttiva contenuta ed ottima sanità. Per quel che riguarda il livello produttivo la situazione è in via di definizione, coscienti di un calo che potrebbe preoccupare”.

(Fonte: Fondazione Edmund Mach di San Michele)