Selezione_058

A proposito della polemica sull’uso dei pesticidi in deroga nelle campagne di Avio, iniziata con la pubblicazione di un post su questo blog, oggi l’assessore al Turismo e all’Agricoltura Michele Dallapicola, sempre più dadaista, dichiara al quotidiano L’ Adige che ce ne facciamo di una immagine sana se poi  non abbiamo prodotto“.

Certo, ha ragione: la viticoltura, come tante delle attività umane, è funzionale alla produzione di reddito e di valore. Ma, santo cielo, magari ci sono dei limiti, delle mezze misure. Non è tutto nero o tutto bianco. Si trattava di soli 13 ettari di uva, così raccontano le fonti ufficiali, infettate dalla cocciniglia.  La potente industria del vino trentino – fatturato da  circa 600 milioni di euro -, non sarebbe stata capace di inventarsi qualche strumento compensatorio per finanziare la vendemmia a terra di quei 2200 quintali di Pinot Grigio? E non pare all’assessore che uscire sui giornali giusto sotto ferragosto, quando si spera il Trentino sia pullulante di turisti, con affermazioni come la sua, sia almeno, perlomeno, poco opportuno?  La lezione ferragostana (2014) di Daniza, non gli è bastata?

Sarà colpa del caldo. Sarà colpa del dadaismo che ormai si è impadronito definitivamente di piazza Dante.