(continua) – La settimana scorsa si è riunito il gruppo del CAD per il secondo assaggio. Abbiamo riparlato dei commenti sul prezzo di acquisto del semilavorato. Si è accesa una discussione fra di noi, tutti abbastanza contrari a parlare del prezzo di acquisto perché questa polemica è evidentemente orientata a tirare in ballo la cantina. Argomento che non ci interessa.
Però, per accontentare tutti coloro che vogliono sentir parlare di soldi invece che di questa nostra esperienza possiamo rivelare che abbiamo fissato il prezzo del nostro vino in bottiglia e siamo disposti, sia pure a malincuore (eh eh …) a cederlo al prezzo di 48,50 € alla bottiglia. Potrà apparire caro tuttavia ci è sembrato evidente considerare il giusto peso delle emozioni contenute nella bottiglia, emozioni che sono assolutamente preponderanti rispetto al vino in sé e che, come è noto, non hanno (o quasi) prezzo. E inoltre, signori e signore, è un prezzo ancora basso se consideriamo il valore, per chi lo comprerà, di prendere uno dei pochi vini che sono stati raccontati passo passo su questo blog … 🙂

Ritornando seri, abbiamo anche deciso che, nonostante le polemiche o forse anche in forza di queste, vogliamo continuare a scriverne. E quindi rieccoci qua.

In questo pezzo parlerò della degustazione dell’8 febbraio 2016. Da tenere conto che il travaso nella barrique è avvenuto il 15 gennaio 2016, quindi il primo assaggio avviene dopo circa tre settimane.

Alla vista il vino ha un vestito meno torbido rispetto all’immissione in legno, ma tuttavia è ancora velato. Se al primo giorno facciamo il valore di 10, adesso il valore della “torbidità” è 8. Il colore è rosso violaceo tipo teroldego biologico. Ha una tonalità non molto luminosa, sembra un po’ spento. Siamo abbastanza preoccupati del fatto che non si è illimpidito molto. Ci dispiacerebbe tenercelo torbido: uno dei buontemponi dice che basta dichiarare che è non filtrato e tenercelo con questo difetto. Staremo a vedere se il tempo farà il suo corso e risolverà i problemi, come talvolta il tempo fa (quanto siamo filosofi).
Al naso qualcuno sente un vago sentore di fragola, qualcuno un vago sentore di lampone, tutti sentono una punta amaretta, assolutamente non fastidiosa ma tuttavia evidente.
Rispetto a quando lo abbiamo trasportato è molto più amalgamato ed equilibrato, eppure ancora assolutamente lontano dall’essere sensibilmente diverso dall’inizio. Insomma temiamo che la prima uscita a 3 settimane sia stata troppo prematura, ma era tanta la voglia di provare che non abbiamo potuto attendere.
Per gli esperti, la foto di apertura è il pannello analitico del vino: non abbiamo la minima idea di cosa possa significare, ma mentre siamo consapevoli di non avere le competenze per far collimare queste indicazioni chimico/fisiche con le nostre sensazioni olfattive/gustative, crediamo che a qualche esperto possa dare informazioni in più.
(continua)

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