Più sinergia tra sperimentazione e consulenza, come elemento strategico per intervenire sul territorio con maggiore efficacia e in forte partnership col mondo produttivo. In un contesto, quello attuale, che vede la necessità di rendere efficienti le strutture con meno risorse finanziarie. Sono gli elementi chiave e la cornice entro cui si inserisce la nuova riorganizzazione del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach, approvata nell’ultima seduta dal Consiglio di amministrazione.
La riorganizzazione del centro sarà operativa dal primo gennaio 2018, contestualmente al passaggio del testimone tra l’attuale responsabile, prossimo alla pensione, Michele Pontalti, dirigente da 22 anni, di cui gli ultimi 15 a San Michele, e Claudio Ioriatti, attualmente coordinatore dei Dipartimenti Filiere Agroalimentari, Sperimentazione e Servizi Tecnologici del Centro Trasferimento Tecnologico.
La ristrutturazione prevede, in particolare, tre dipartimenti, rispetto ai due attuali, orientati su tre grandi aree tematiche: agroalimentare, trasformazione e conservazione, agricoltura di montagna e ambiente, innovazione delle produzioni ortofruttiviticole. La parola d’ordine è sostegno al sistema delle imprese trentine ed i mezzi sono la sperimentazione, i servizi e la consulenza.

Il presidente FEM, Andrea Segrè, ritiene che la trasformazione avvenga nel segno della continuità. “La Fondazione Mach è al centro di un processo di sviluppo virtuoso, tanto più importante in un momento in cui i trasferimenti del Socio fondatore diminuiscono. È chiaro che la nostra capacità di aumentare il reperimento delle risorse all’esterno diventa altrettanto ineludibile. La costituzione del Centro Agricoltura Alimenti Ambienti (C3A), la riorganizzazione del Centro Ricerca Innovazione e del Centro Trasferimento Tecnologico vanno in questa direzione, con l’obiettivo che tutte le anime della Fondazione – ricerca, formazione, sperimentazione e consulenza – siano pronte a raccogliere le prossime sfide”.
Il direttore generale, Sergio Menapace, sottolinea la volontà di “dare maggiore attenzione all’agricoltura di montagna, alle colture minori, alla zootecnica e alla sostenibilità in generale, mutuando anche principi e comportamenti dal modello biologico, in modo trasversale, tra ricerca e sperimentazione” .
Il nuovo Centro Trasferimento Tecnologico risulta così composto:
Dipartimento alimenti e trasformazione. Con l’ausilio di moderne piattaforme tecnologiche indaga la composizione e l’origine degli alimenti e delle bevande, nonché le relazioni con le tecnologie di trasformazione e conservazione. Provvede ai servizi di consulenza di laboratorio e aziendali nel settore degli alimenti e bevande, con particolare attenzione all’ambito enologico, alla conservazione e lattiero-caseario. Svolge attività specifiche da Centro di Saggio per nuovi agrofarmaci con riconoscimento ministeriale.
Responsabile: Roberto Larcher
Dipartimento ambiente e agricoltura di montagna. Svolge attività di sperimentazione e consulenza a favore delle produzioni vegetali e animali con particolare attenzione alla loro sostenibilità ambientale, energetica ed economica. Promuove e segue la formazione di filiere di produzione tipiche, ma non esclusive dell’agricoltura di montagna che comprendono l’allevamento, la coltivazione e trasformazione di colture tradizionali e alternative e la gestione delle superfici destinate all’alimentazione animale ed integrate nel territorio montano. Fornisce supporto a quanti praticano agricoltura biologica attraverso attività di sperimentazione, dimostrativa e consulenziale. Persegue il mantenimento e il miglioramento della fertilità del suolo, il riutilizzo e la valorizzazione della sostanza organica, la crescita della biodiversità, l’utilizzo di risorse rinnovabili nell’ambito di sistemi agricoli organizzati a livello locale. Afferiscono al Dipartimento la piattaforma tecnologica agro-meteo e i sistemi informatici a supporto del Centro.
Responsabile: Enzo Mescalchin
Dipartimento innovazione nelle produzioni vegetali. Svolge attività sperimentale e di consulenza di base nel settore della protezione e della produzione delle colture agrarie e forestali. Realizza sperimentazioni inerenti la nutrizione delle colture e conduce attività progettuali mirate all’individuazione di tecniche gestionali e di conduzione degli impianti finalizzate al contenimento degli input, in particolare di natura chimica, al miglioramento qualitativo delle produzioni e alla loro sostenibilità, anche economica. Mette a punto e realizza disegni sperimentali mirati allo studio dell’architettura degli impianti frutticoli per favorirne la sostenibilità e ottimizzarne il grado di meccanizzazione. Provvede alla selezione, al miglioramento e al confronto dei materiali vegetali, con attenzione alla varietà tolleranti alle principali avversità. Divulga i risultati sperimentalmente validati delle attività realizzate. Effettua attività di supporto specialistico per aziende singole e associate a fini di mantenimento e conseguimento di varie tipologie di Certificazioni di Prodotto, di Sistema ed Ambientali nel settore agroalimentare. Svolge attività di consulenza specialistica alle imprese regolarmente iscritte alla piattaforma on-line dei servizi FEM.