Questo intervento è comparso qualche giorno fa tra i commenti al post Lettere d’amore e silenzio stampa. Lo pubblico anche qui perché penso che i ragionamenti espressi dal commentatore “Claudio” costituiscano una buona base per ripartire con l’attività militante del blog.
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di Claudio – A modesto parer mio non avete sbagliato nulla. Avete fatto un egregio lavoro, illuminante e utile ma, per uno sparuto numero di persone. Una mini-minoranza che vorrebbe riformata la comunità e la società su basi moderne e non sul vecchio trucco del “pane e giochi”. Non avete sfondato come Grillo semplicemente perché qui nel nostro settore non c’è ancora la disperazione. In Valagarina un vecchio vigneto vale ancora €35 al metro quadro… E se non c’è ancora la disperazione è perchè, guarda guarda, i vituperati orchi (Cavit e Mezzacorona), continuano a macinare e smaltire centinaia di migliaia di ettolitri di liquido a prezzi ancora decenti, soprattutto se misurati in termini di resa per ettaro/qualità media nostrana. Non avete sbagliato niente. L’apparato consortile/istituzionale riesce a perpetuarsi proprio perché ancora sostenuto dalla funzionalità economica del settore. Non avete sbagliato niente. I tentativi di cambiamento molto spesso avvengono solo quando è troppo tardi. Questo è dovuto al livello di visione del 51% del popolo. Gli abitanti dell’isola di Pasqua si sono autosterminati perché hanno disboscato l’isola causando erosione e infertilità del terreno, per contro il Giappone quando si è accorto che stava finendo alla stessa maniera ha invertito la rotta. I Vichinghi che avevano popolato l’Islanda sono collassati per fame perché si ostinavano ad allevare mucche per la loro dieta di carne e formaggio invece di specializzarsi nella pesca come gli Inuit ed Eschimesi. Maya, Aztechi e Anasazi sono piccoli ma estremi esempi di come delle società/comunità possano collassare per non aver voluto cambiare modello quando erano ancora in tempo per farlo. Non avete sbagliato niente. Anzi no, un piccolo errore forse l’avete commesso: quello di esservi illusi. Se riuscite a togliervi l’illusione (sò che è chiedervi molto) e continuerete a fare quello che brillantemente avete fatto in questo anno e mezzo, sarete perfetti.
È lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna la giusta distanza per osservare e capire la vita e il mondo che scorrono sotto di lui.
Condivido appieno ciò che ha scritto Claudio!!!
Continuate, anzi continuiamo.
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Azione sia.. azionisti sempre..!
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